Il gol numero 100 non poteva che segnarlo lui: l’uomo dei record, Gonzalo Higuain. Trentadue reti in 33 partite (tre ne ha saltate per squalifica), a meno tre dal...
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Cifre mostruose che testimoniano l’incidenza altissima delle sue reti sui successi del Napoli in campionato: gli azzurri senza i suoi gol sono riusciti a vincere lo stesso solo in due occasioni contro Milan al Mezza (4-0) e Torino al San Paolo (2-1), oltre che nelle due partite in cui era assente per squalifica con Verona (3-0) e Bologna (6-0). Gli mancano adesso due partite per battere altri record: più di lui nei campionati di serie A, oltre a Nordahl (che oltre ai 35 gol nel 1950, ne ha segnati 34 nel 1951) e Angelillo (33 reti nel 1959). Al Pipita manca davvero pochissimo per entrare ancora di più nella storia del campionato italiano, visto che in quella del Napoli è già entrato diventando il recordman assoluto e scavalcando Cavani che nel 2013 la classifica cannonieri l’aveva vinta con 29 reti.
Se la gioca ancora per la Scarpa d’Oro, cioè per il riconoscimento più importante per un bomber europeo: davanti a lui c’è solo Suarez del Barcellona che ha segnato 35 gol e in testa alla classifica con 70 punti, Gonzalo invece ora a 32 gol (64 punti) è riuscito a staccare Ronaldo del Real Madrid e Jonas del Benfica fermi a 31 reti (62 punti). Due partite per regalare il secondo posto, cioè la Champions diretta al Napoli, e regalarsi altri record per rendere una stagione ancora più magica e poi per pensare al futuro: il Pipita è legato al Napoli fino al 2018 e il contratto prevede una clausola rescissoria di 94 milioni.
A fine stagione l’incontro tra il presidente De Laurentiis e i manager dell’argentino, il papa Jorge e il fratello Nicolas. Si ragionerà sull’ipotesi di un rinnovo per altri due anni con cifre più alte, fondamentale sarà la volontà dell’argentino e chiaramente la possibilità di partecipare ancora alla Champions League potrà essere la classica molla in più. Lo straordinario campionato dell’argentino non è passato inosservato ai grandi club europei, da valutare quindi le eventuali offerte che arriveranno anche se il club azzurro è stato chiaro sul fatto che l’unica strada possibile per poter portare via il Pipita sarà quella di versare per intero la clausola rescissoria.
Adesso conta il presente, l’ultimo sforzo: le due vittorie da conquistare contro Torino e Frosinone per avere l’aritmetica certezza del secondo posto e cioè della partecipazione alla prossima Champions League senza passare per i preliminari.
Il Mattino