«Gli ottavi non si possono fallire»

«Gli ottavi non si possono fallire»
«Difficile immaginare un sorteggio migliore di questo per il Napoli». Salvatore Bagni va al di là di ogni possibile scaramanzia e vede gli azzurri già...

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«Difficile immaginare un sorteggio migliore di questo per il Napoli». Salvatore Bagni va al di là di ogni possibile scaramanzia e vede gli azzurri già lanciati verso il prossimo turno. Merito dell’urna benevola di Montecarlo che ha posto la squadra di Sarri con Benfica, Dinamo Kiev e Besiktas.


Sorteggio fortunato?
«Assolutamente sì. Il Napoli deve pensare già agli ottavi di finale. Sono contento perché era andata sempre male agli azzurri e invece stavolta è andata alla grande».
Si può parlare di girone più facile della competizione?
«Forse solo al Leicester di Ranieri è andata meglio, ma neanche la Juventus si può lamentare».

Dove si può guardare adesso?
«Vincere il girone, arrivare primo e sperare in un buon sorteggio anche agli ottavi. Il primo posto vuol dire prendere una seconda e la cosa potrebbe aiutare molto il Napoli nel suo cammino in questa competizione».
Pericolo numero uno nel girone?
«Sicuramente il Benfica perché è abituata alle competizioni internazionali, ma non per questo mi preoccupa più di tanto. Ha tradizione, buoni giocatori e un calcio che ti mette in difficoltà solo se non li metti sotto pressione. Per me è la candidata numero uno a qualificarsi al secondo posto del girone».

Poi ci sono Dinamo Kiev e Besiktas, il pericolo potrebbe essere in trasferta?
«Fino ad un certo punto. L’ambiente non può dare fastidio perché non è più come una volta, quando entravi in quegli stadi e venivi lasciato al tuo destino. A Istanbul con il Besiktas l’ambiente sarà caldo ma non influirà più di tanto, mentre a Kiev non credo che ci sarà un pubblico particolarmente ostile».

Uomini chiave per il Napoli?
«Vediamo innanzitutto come finirà il mercato, poi mi affido sempre a quelli più carismatici che poi sono quelli che ti trascinano: dico Reina e Hamisk su tutti».

Un quadro più generale su questa Champions League: la sua favorita?
«Il Barcellona e il Bayern Monaco del mio amico Ancelotti sono le squadre più attrezzate e possono sicuramente arrivare fino in fondo».

La sorpresa?
«Il Siviglia che ha cambiato l’allenatore ma resta una squadra abituata a vincere in Europa, dopo l’Europa League può puntare ancora più in alto».

Non abbiamo parlato del Real Madrid campione in carica.
Non credo si possa ripetere: ha già vinto due coppe in tre anni, direi che può bastare».

Uomini simbolo della competizione, i soliti noti?

«Ronaldo e Messi giocano in squadre che sono protagonisti, sono i migliori al mondo e lo saranno anche quest’anno. Spero solo che non lo sia anche Higuain con la Juventus perché già mi ha fatto soffrire vederlo esultare con quel grido alla prima di campionato con la maglia della Juventus». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino