Il Pinocchio di Bennato a suon di musica

Il Pinocchio di Bennato a suon di musica
Con buona pace dei Pooh e del loro musical, il «Pinocchio» della musica italiana è sempre stato quello cantato da Edoardo Bennato tra i solchi di «Burattino senza fili»,...

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Con buona pace dei Pooh e del loro musical, il «Pinocchio» della musica italiana è sempre stato quello cantato da Edoardo Bennato tra i solchi di «Burattino senza fili», album di riferimento del rocker partenopeo pubblicato nel ’77 e arrivato ben oltre il traguardo delle 600 mila copie vendute.




Ed è per questo che crea clamore la trasformazione di quel pezzo di storia cantautorale in un musical prodotto dal Teatro Brancaccio di Roma per la regia di Maurizio Colombi. «Dopo aver trasformato nove anni fa ”Sono solo canzonette” nel musical ”Peter Pan” mi sono reso conto che certe storie, portate a teatro, hanno bisogno di maggior respiro rispetto a quanto gliene danno due facciate di long playng» spiega «Edo», al lavoro anche sul successore de «Le vie del rock sono infinite» sul mercato in autunno. «Come nella storia del ragazzo volante ero ricorso ad altri brani del mio repertorio quali ”Viva la mamma” o ”Le ragazze fanno grandi sogni”, così stavolta irrobustisco lo show con un paio di inediti, intitolati ”Lucignolo” e ”Al diavolo il grillo parlante”, e qualche altro mio altro pezzo forte del passato come ”Ma che bella città”».



Il messaggio, assicura Bennato, rimane però lo stesso. «La favola di Collodi aveva una sua morale: se ti comporti bene, diventerai un adulto in regola. La mia, invece, ne ha una diversa: se segui le regole, ti ritroverai legato da mille fili, come un burattino nelle mani del potere». Debutto al Brancaccio il 18 febbraio, dopo un paio di anteprime il 13 e 14 al Lyrick di Assisi. «Io ed Edoardo stiamo lavorando su uno spettacolo completamente diverso da Peter Pan» spiega Colombi. «Sarà infatti uno spettacolo molto più immaginario e legato alla musica del predecessore». Il kolossal di Bennato segue di qualche mese la ripresa delle repliche di «Pinocchio: il grande musical» della Compagnia della Rancia con le musiche dei Pooh, in scena fino al 25 ottobre al Teatro della Luna di Milano e poi in tour per l’Italia. «Anche se ispirati alla stessa favola, si tratta di due spettacoli completamente differenti» assicura Marconi. «Per questo auguro al lavoro di Colombi e Bennato dodici anni di repliche come ne ha già fatte ”Pinocchio”. Anche perché se c’è una cosa di cui in questo momento il mondo del musical ha assolutamente bisogno è la freschezza di idee». A teatro «Burattino senza fili» dovrà vedersela con gli altri grandi musical della stagione entrante, a cominciare da «Il Marchese del Grillo» con Enrico Montesano, in scena dal 9 dicembre al Sistina con la regia di Massimo Romeo Piparo, da «Il principe abusivo» con Alessandro Siani e Christian De Sica, al via l’11 dicembre dall’Augusteo, e due nuovi allestimenti firmati da Marconi quali «Cabaret» con Giampiero Ingrassia, appena presentato fa al Todi Festival, e «Sister Act» atteso al debutto il 10 dicembre sempre al Brancaccio. Intanto Bennato si prepara al concerto ad Expo del 24 settembre (diretta su RaiTre) con anticipazioni del nuovo album «Pronti a salpare» distribuito da Universal. «Il passato mi interessa relativamente, mi sta a cuore il qui ed ora. È quello che mi commuove, che mi esalta, che mi ispira» aveva spiegato mesi fa il rocker di Bagnoli, 69 anni, a proposito del disco. «Solo che oggi non è bello quel che è bello, ma è bello quello che viene fatto ascoltare e promosso dai media».
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Il Mattino