Vogliono capire come è maturata la decisione di trasferirlo a Mestre. Vogliono ripercorrere tutte le tappe di una procedura che ha consentito di allontanare da Ercolano, e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Sacerdote del don Orione arrestato per abusi nel Napoletano: aveva chiesto trasferimento in Amazzonia
In queste ore l’inchiesta si è arricchita di nuovi tasselli, grazie ad alcune perquisizioni messe a segno a Mestre (dove don Roberto svolgeva il ruolo di docente di Religione in un istituto professionale), e in un’abitazione del Napoletano, dove si era appoggiato negli ultimi mesi.
LEGGI ANCHE Violenza sessuale su disabili, arrestato il sacerdote vicedirettore dell'Istituto Don Orione
Sono spuntati alcuni oggetti di valore, tra cui un telefonino cellulare, che potrebbero confermare uno dei punti dell’inchiesta: quello dei regali che il sacerdote avrebbe fatto alla vittima delle violenze sessuali. Doni alla vittima poi ritornati nella disponibilità del sacerdote, prima che questi si decidesse a lasciare Ercolano. Di che si tratta? Indagine del pm Tittaferrante e dell’aggiunto Falcone, ipotesi choc: il sacerdote avrebbe abusato di un giovane uomo, che aveva trovato nel centro di Ercolano un importante punto di riferimento, sia per le attività ginniche, sia per tenere impegnata la propria giornata. Ed è questa ipotesi che potrebbe spingere gli inquirenti ad ascoltare nei prossimi giorni anche altri ragazzi che sono entrati nell’orbita di don Roberto. Verifiche che sono suggerite dal gip Lucia De Micco, che chiede verifiche sul gruppo di lavoro in amministrazione, per sgomberare il campo da altri sospetti.
Accuse respinte da parte dello stesso sacerdote, che ha avuto modo di rispondere alle domande chiave dell’inchiesta nel corso dell’interrogatorio di garanzia. In sintesi, don Roberto ha spiegato di sentirsi vittima di una sorta di «complotto», smentendo ogni abuso o violenza nei confronti della presunta vittima e degli altri ragazzi presenti nel centro di Ercolano. Quanto basta a fare nuove verifiche, a partire dalla storia dei presunti regali trovati di recente fino alla decisione di spedire a Mestre l’ex vicedirettore della Congregazione.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino