La scossa di Forcella che bisogna alimentare

La scossa di Forcella che bisogna alimentare
Era una delle tre aree del centro di Napoli che, con la Sanità e i Quartieri Spagnoli, il giudice Corrado Guglielmucci definì «quartieri-stato». Tra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Era una delle tre aree del centro di Napoli che, con la Sanità e i Quartieri Spagnoli, il giudice Corrado Guglielmucci definì «quartieri-stato». Tra quelle zone, c’era la Forcella del clan della famiglia Giuliano, a lungo egemone tra i gruppi della camorra napoletana. Un «governatorato criminale» in cui, osservò con profondo acume il compianto magistrato, i «governati, oltre al benessere, chiedono e hanno sempre chiesto una direzione ideologica soddisfatta da ritualismi collettivi gestiti dalla famiglia-governatorato, come feste pubbliche, funerali, presepi, club calcistici». In uno scenario che ha visto, in progressione, la collaborazione con la giustizia dei capi storici della famiglia Giuliano, i fratelli Luigi, Raffaele, Guglielmo, e il successivo avvicendamento di nuove leve criminali legate a quei nomi da rapporti di parentela diretti o indiretti, quanto di quel clima, di quella cultura, di quella adesione sono davvero alle nostre spalle?

Vent’anni fa, come è stato ricordato ieri nelle manifestazioni ufficiali, l'episodio spartiacque: il tragico omicidio di Annalisa Durante, quattordicenne figlia di Forcella uccisa perché si trovava involontariamente nel mezzo di un sanguinoso regolamento di conti. Fu una scossa: «una di noi uccisa, con i suoi sorrisi e i suoi sogni, da gente del suo quartiere» fu la convinzione diffusa a Forcella che smosse coscienze e paure di chi, in quelle strade, c'è nato e continua a viverci.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino