La stretta Ue sugli inchiostri colpisce i tatuatori pontini

La stretta Ue sugli inchiostri colpisce i tatuatori pontini
IL CASOTatuatori pontini in stand-by o quasi per effetto del nuovo regolamento europeo, entrato in vigore il 4 gennaio 2022. Al bando circa 4.000 pigmenti contenenti sostanze...

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IL CASO
Tatuatori pontini in stand-by o quasi per effetto del nuovo regolamento europeo, entrato in vigore il 4 gennaio 2022. Al bando circa 4.000 pigmenti contenenti sostanze ritenute potenzialmente dannose perché possono causare reazioni allergiche, irritazioni e secchezza della pelle, danni al sistema nervoso e sono considerate anche cancerogene.

«Il nuovo regolamento era atteso da due anni. Mi domando come mai, se la pericolosità di queste sostanze era nota da tempo, è stato consentito di utilizzare fino al 3 gennaio. Fino al 3 gennaio andavano bene, dal 4 gennaio sono nocive. Certo, per carità, la legge va sempre rispettata. Ma lasciamo stare», sbotta Luca Patané, tatuatore a Latina dal 2014. E' il titolare di Pantanegra Tatoo Studio di via Marrucini. In questi giorni, in attesa della consegna dei nuovi colori, si trova in Spagna dove si reca spesso per fare tatuaggi, così come in Francia. Patané sta per aprire un secondo studio a Firenze. «Questo è l'unico mestiere in cui vige la meritocrazia, se sei bravo vai avanti», commenta. Rispetto alla nuova normativa ragiona in positivo: «Gli ordinativi dei nuovi prodotti, senza le sostanze ora vietate, sono stati già fatti. Ce li devo soltanto consegnare. Arriveranno la prossima settimana. Però una cosa la voglio dire: non è vero che con la nuova normativa si potranno fare tatuaggi solo in bianco e nero: anche il nero contiene alcol isopropilico e la produzione dovrà adeguarsi».
LA RABBIA
Sara Graziosi è la titolare di un altro studio in cui si eseguono tatuaggi a Latina, la Maison du Tatouage di via Garibaldi, ed è molto arrabbiata: «Purtroppo afferma questa normativa ci ha messo in croce». La tatuatrice spiega che si ritrova 500/600 euro di pigmenti non più utilizzabili per i quali non è stata riconosciuta alcuna forma di indennizzo. «Inoltre aggiunge assistiamo a una triplicazione dei costi: se prima un flacone di 30ml lo pagavo 8 euro più Iva, un flacone da 30ml di nuovo prodotto, di cui non se ne conoscono gli effetti, costa 21,50 euro più Iva». Ha dubbi sui nuovi colori: «Non contengono più alcol isopropilico, mentre rispunta il nichel», afferma sulla base della sua esperienza. Molti gli appuntamenti disdetti in questi giorni alla Maison du Tatouage: Sara Graziosi, per ora, sta tatuando solo scritte. «Non è un buon periodo questo. Con l'insorgere dell'emergenza Covid, siamo stati penalizzati tantissimo. Adesso ci si è messa anche la nuova normativa».
LE DIFFICOLTÀ

«Personalmente ho sempre sconsigliato tatuaggi a colori, preferisco il bianco e nero, e in 10 anni di attività non è emerso mai alcun problema», commenta Monica Merlo, titolare del Macrì Skin Studio presso il centro commerciale L'Orologio di Latina. Anche lei, come i suoi colleghi, è ora in attesa delle nuove forniture. Ma intanto le disdette sono all'ordine del giorno non soltanto per l'indisponibilità momentanea dei pigmenti a norma Ue, ma anche per la necessità di un gran numero di clienti di risolvere problemi legati al Covid e all'esecuzione dei tamponi: «Siamo nel caos più totale», conclude Merlo. Salvatore Viglianti del Sasà Tatoo di Aprilia non usa mezzi termini: «In questi giorni afferma - non si lavora. E' un continuo rispondere al telefono. I clienti chiedono informazioni, vogliono garanzie. E io faccio altrettanto con i fornitori. In 16 anni di attività ho avuto sette controlli dei Nas. Mai che avessi sentito o letto da qualche parte che fossero andati dai tatuatori abusivi». Viglianti lamenta le giacenze dei prodotti: «Che ci faccio ora con gli inchiostri che ho? Sto cercando di capire, visto che li ho pagati un botto in quanto certificati, se sono ancora utili. Altrimenti me li darò sui denti». Veglianti, tuttavia, non teme il futuro: «Se uno è bravo continuerà a lavorare. Avevo un negozio anche vicino Milano e mi dividevo tra Aprilia e Milano, poi ho deciso di vendere perché troppo impegnativo. Ci sono riuscito, fortunatamente, prima che iniziasse la pandemia. Chi lo ha rilevato ha già chiuso». In questa prima settimana del nuovo anno non sta lavorando neanche Marco Taccuglia, del Sailor Sigh Tatoo Parlour di Formia: «Per i nuovi pigmenti senza le sostanze vietare ci vorrà febbraio. La produzione c'è, ma i grossisti non sono ancora in possesso della merce da distribuire. Siamo aperti solo per cercare di riprogrammare gli appuntamenti per il mese prossimo».
Rita Cammarone
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Il Mattino