Non c’è pace per il metrò dell’arte. Non solo lo sfregio alle opere di Sol LeWitt nella stazione di Materdei. L’arte piange anche a Salvator Rosa,...
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La Mano aperta, sul cui palmo è posato un orologio, fu realizzata da Mimmo Paladino, fra i massimi artisti della transavanguardia italiana: è in totale abbandono in cima al giardino della stazione. La scultura, che simboleggia il mistero, il monito e il tempo, sul mercato sarebbe quotata centinaia di migliaia di euro, ma è devastata da decine di scritte e disegni, tutti senza senso. Per rovinarla sono state usate bombolette spray blu, gialle e rosa, ma anche coltelli. Già, perché il basamento d’acciaio marrone dell’opera è stato sfregiato, oltre che colorato. Poco più in là i teppisti hanno devastato anche i totem del piazzale dei giochi, progettato da Salvatore e Mimmo Paladino, e ispirato ai personaggi di Pinocchio.
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Stesso destino per il Lem in plexiglass dell’artista belga Alex Mocika e per l’edificio della stazione. Su ogni colonna che separa le vetrate è stata disegnata una lettera, la prima delle quali è la «A» di anarchia, segno del fatto che l’autore è un vandalo che si crede un anarchico. Un altro teppista ha usato lo spray nero sul cartello che spiega la storia del Ponte Romano, Le cose vanno anche peggio per la chiesetta neoclassica del parco: qui proliferano i disegni fallici. «Vedere il parco della metro così vandalizzato è un colpo al cuore - dice Rosanna Laudanno, consigliera della II Municipalità - La stazione era stata un simbolo di giustizia e rinascita, ma oggi è un simbolo di fallimento e degrado. Sappiamo che ci sono carenze in Anm, ma questi beni comuni sono di importanza artistica nazionale, e lasciarli in questo degrado alimenta l’inciviltà. Auspico un dialogo tra Anm, Municipalità e Comune per organizzare tour e, con il ricavato, restaurare le opere vandalizzate».
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In attesa dei nuovi treni per la Linea 1, di cui Salvator Rosa fa parte, in Anm i problemi non mancano. L’ultimo stop alla circolazione, durato poco meno di un’ora, risale a ieri: intorno alle 12.30, dopo un guasto alla cabina Enel di consegna primaria di energia elettrica della metro, ha preso fuoco un trasformatore. I fondi sono stati pochi negli ultimi anni, dopo i problemi economici legati al concordato con il Tribunale e al rischio chiusura. E i disagi, oltre che sul fronte trasporti, si sono fatti sentire anche per la sorveglianza delle opere d’arte. Però il «problema degrado dell’arte» esiste eccome, è grave. Risale a ieri un incontro tra Anm e l’Accademia di Belle Arti «sulla manutenzione delle opere d’arte - fa sapere l’azienda - Dal 2014 fino alla fine del 2017 abbiamo avuto un accordo economico con l’Accademia per il restauro e la manutenzione delle opere nelle stazioni. Su Salvator Rosa fu realizzato negli anni scorsi un intervento per 15 opere che costò circa 40mila euro. Stiamo riprendendo questo accordo su base annuale proprio in questi giorni».
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Il Mattino