Stadio San Paolo di Napoli, lavori in corso: bagni chimici anche con il Barcellona

Stadio San Paolo di Napoli, lavori in corso: bagni chimici anche con il Barcellona
Il gioco di luci e suoni all’avanguardia in campo internazionale e i cupolini rotti da sostituire, la pista ai livelli di quella olimpica di Tokyo che ospiterà il...

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Il gioco di luci e suoni all’avanguardia in campo internazionale e i cupolini rotti da sostituire, la pista ai livelli di quella olimpica di Tokyo che ospiterà il Golden Gala il prossimo 28 maggio e i bagni chimici che fanno storcere il Napoli che ancora si ritrova a doverne pagare le fatture. Martedì arriverà al San Paolo il Barcellona con Leo Messi, erede legittimo di Diego Armando Maradona. Il Barcellona troverà un San Paolo con tante eccellenze ma ancora alcune cose da fare perché diventi uno stadio a cinque stelle.


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Cinquantaquattro le batterie dei bagni sostituite in occasione delle Universiadi ma qualcosa ancora non va visto che continuano a lavorare ancora i bagni chimici, cosa che ha fatto storcere il naso alla società di Castel Volturno in quanto qualche fattura è stata ancora indirizzata al Napoli mentre, dopo i lavori per le Universiadi, gli atavici problemi degli igienici dello stadio avrebbero dovuto essere risolti. 

La tempesta di vento del dicembre scorso ha lasciato una copertura del San Paolo con diversi buchi. Saltati alcuni cupolini, a macchia di leopardo sul tetto dell’impianto flegreo. Prima del match di campionato con l’Inter, in ogni caso, fu verificato tutto lo stato della copertura con il via libera per le partite di campionato. Nessun problema, ma quando piove, un po’ di acqua arriva giù tipo nuvola di Fantozzi. 

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In occasione delle ultime partite in serale del Napoli si è potuto ammirare quel gioco di luci visto per le Universiadi. Non erano abituati gli spettatori del calcio tanto che, per Napoli-Lazio di coppa Italia, si pensò ad un improvviso black out proprio qualche minuto prima della partita. Audio e luci sono autentici gioielli tecnologici di ultimissima generazione. L’impianto sonoro, costato intorno ai 500mila euro, garantisce una limpidezza del suono come in nessun altro stadio in Italia. Potentissime le casse installate per una potenza del suono di 1400 W per le tribune superiori e di 400 W per quelle inferiori. Ancora più performante l’impianto luci costato un milione e trecentomila euro. 

Ma quale sarà il colpo d’occhio in vista di Napoli-Barcellona di martedì prossimo? Sold out la tribuna stampa con centinaia di giornalisti da tutto il mondo per vedere il Napoli ma anche lo stato delle cose in casa di Messi e compagni. Il Barcagate, secondo il quale la dirigenza del Barcellona avrebbe pagato delle aziende specializzate per screditare sui social i propri atleti, ha consegnato gli azulgrana in una delle crisi più profonde degli ultimi tempi. E il 25 febbraio riparte la Champions con il Napoli ricompattato di Gattuso che sogna di fare lo sgambetto. Di fronte alla pioggia di accrediti, sarà probabilmente necessario anche il trasferimento della sala conferenze post partita. In occasione del Real Madrid fu utilizzata una palestra interna nei pressi della porta carraia ingresso degli spogliatoi. Impressionanti il numero di giornalisti al seguito del Real. Per il Barcellona si attende più o meno lo stesso seguito. 

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Quasi raggiunto il sold out. A un passo dall’esaurimento tutto l’anello superiore. Pochissime tribune e per il resto l’anello inferiore con le Curve inferiori e poche migliaia di Distinti inferiori. Nonostante i prezzi (alti) ma di livello per un ottavo di Champions League il sold out è dietro l’angolo e con esso il nuovo record del San Paolo. Quello assoluto è di 4.484.302 registrato contro il Real Madrid tre anni fa. 


Se Napoli non ride, Milano piange. Il Valencia, ospite ieri sera dell’Atalanta a San Siro, ha presentato un esposto all’Uefa per una condizione del terreno di San Siro pessima. Con quella di ieri si contano 11 partite disputate nello stadio in soli 20 giorni, un ritmo davvero impressionante al quale segue l’utilizzo di luci artificiali per aiutare l’erba a rigenerarsi più velocemente. Risultata una condizione del terreno pessima, lontana anni luce da quella del San Paolo, ritenuto in un recente passato la Reggia di Caserta dei manti erbosi.
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Il Mattino