Case, lo sprint del Comune di Napoli: nuova società entro fine anno

Pressing della Corte dei Conti: Napoli Servizi strumento inadeguato

Case popolari a Napoli
“Napoli patrimonio” entro metà dicembre sarà una realtà ovvero la nuova partecipata del Comune che gestirà il patrimonio immobiliare di...

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“Napoli patrimonio” entro metà dicembre sarà una realtà ovvero la nuova partecipata del Comune che gestirà il patrimonio immobiliare di Palazzo San Giacomo. Il punto esclamativo sulla sua costruzione è stato messo sul finire della scorsa settimana. È la prima risposta del Comune alla magistratura contabile per dare garanzie sul futuro immediato e prossimo nella gestione di quell’asset. Che arriva subito dopo l’inchiesta che ha portato allo scoperto un buco nel bilancio noto da decenni: i mancati incassi dai cespiti per oltre 130 milioni. Tra le parti c’è stato un lungo faccia a faccia con i tecnici del Comune da un lato e dall’altro gli inquirenti. Dove il Comune ha chiarito la strategia che intende mettere in campo per migliorare la gestione del patrimonio e va annoverata al riguardo che a capo della nuova partecipata ci sarà un grand commis di Stato il cui identikit è questo: un magistrato contabile o proveniente dalla magistratura ordinaria oppure un ex dell’Arma. Ma forse la pista più calda al momento è quella che porterebbe a Napoli pezzi dell’alta burocrazia statale ovvero direttori o ex direttori generali provenienti da ministeri romani abituati a lavorare sulla gestione pratica dei beni immobiliari.


Un faccia a faccia dove il Comune ha fatto notare che il buco è vecchio di decenni, ma che negli ultimi due anni cioè la gestione del sindaco Gaetano Manfredi e dell’assessore Pier Paolo Baretta, gli incassi sono almeno raddoppiati. Un modo per dire che il Comune non è immobile. La certezza tuttavia è che la Corte dei Conti non si fermerà perché quello venuto a galla è solo il primo step di una inchiesta contabile sulle case pubbliche destinata ad allargarsi: al setaccio si passeranno tutti gli oltre 65mila cespiti del Municipio dalle case di Posillipo a quelle di Ponticelli e Scampìa con un focus sull’area dei locali commerciali da non trascurare. A Palazzo San Giacomo ne sono tutti consapevoli ecco perché hanno raccolto al volo l’input della magistratura contabile di dare subito un segnale di cambio di passo. Per la cronaca va pure ricordato che della nuova società Baretta e il sindaco parlano da almeno sei mesi, il tema è che con l’inchiesta della Corte dei Conti si deve per forza di cose cambiare registro e molto in fretta. Oggi la gestione è affidata alla Napoli Servizi ritenuta uno strumento inadeguato alla quale è già stato anticipato che del patrimonio non si dovrà più occupare. Nella nuova società verranno trasferiti meno della metà dei 70 operatori che lavoravano alla Napoli Servizi sul patrimonio, in principio dovevano andarci tutti. Ma il rafforzamento della collaborazione istituzionale tra Comune e magistratura contabile si basa sulla volontà espressa dal Municipio non solo di mettere al vertice della nuova partecipata una figura di garanzia, ma anche di fare assunzioni di livello ed esterne alla Napoli Servizi. In una riunione top secret che il sindaco ha avuto con assessori e tecnici del Comune, Manfredi ha tracciato la strategia sul patrimonio e comunicato che la nuova società andrà sul mercato per cercare altri partner modello Invimit. La società del Mef che si occupa della gestione di un pezzo del patrimonio pubblico e da qualche mese anche di beni di Palazzo San Giacomo. Chi potrebbero essere i nuovi partner? Andare sul mercato significa aprirsi anche ai privati, vale a dire non privatizzare l’intera gestione del patrimonio, ma alcuni aspetti sì. Tuttavia in Comune si privilegia la pista pubblica e la speranza è che un colosso come la Fondazione che gestisce il patrimonio dell’Inps possa avvicinarsi a Napoli. E come Invimit il nuovo partner opererebbe sulla gestione e valorizzazione del patrimonio del Comune. 
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Il Mattino