Green pass nei negozi a Napoli, commercianti divisi: «Inapplicabile»

Green pass nei negozi a Napoli, commercianti divisi: «Inapplicabile»
Il presidente della Federazione del Commercio lancia la proposta di imporre il green pass per entrare nei negozi, la Confcommercio replica che la proposta è inapplicabile....

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Il presidente della Federazione del Commercio lancia la proposta di imporre il green pass per entrare nei negozi, la Confcommercio replica che la proposta è inapplicabile. Il tema della sicurezza sanitaria agita il mondo dei negozianti, preoccupati per le possibili limitazioni imposte dalla crescita dei contagi, e diventa anche terreno di scontro. C’è un solo punto in comune fra le opposte fazioni: bisogna ad ogni costo evitare chiusure per i giorni dello shopping natalizio che rappresenta il grande serbatoio di guadagni dal quale si attinge per il resto dell’anno.


La questione dell’utilizzo del green pass è stata lanciata ieri, in un’intervista al Mattino, da Vincenzo Perrotta, presidente della Federazione del Commercio. La grande preoccupazione per l’aumento dell’incidenza di contagiati e per le possibili limitazioni imposte alla popolazione, ha spinto Perrotta a lanciare un appello: «Si imponga il green pass obbligatorio anche per l’accesso ai negozi, in questo modo chi pensa di fare shopping ha la certezza di entrare in un luogo sicuro e controllato». Era ovvio che la proposta avrebbe acceso la miccia delle polemiche, e così è stato.

La questione del green pass obbligatorio nei negozi ha aperto un vivace dibattito nel mondo dei commercianti. Il dibattito è stata anche una maniera per mettere sul tavolo la forza delle associazioni: la giovane Federazione del Commercio di Perrotta contro il gigante Confcommercio che ha mostrato posizioni decisamente contrarie alla proposta.
«I nostri negozi sono sicuri con la mascherina e le igienizzazioni. Certamente non possiamo chiedere il Green pass nei negozi», ha spiegato con rigore il presidente napoletano di Confcommercio, Carla della Corte, in un comunicato condiviso con Claudia Catapano di Chiaia District e Andrea Marcone, responsabile Vomero e Arenella di Confcommercio. Il coinvolgimento del responsabile del quartiere collinare rappresenta una diretta sfida a Perrotta che da anni presiede proprio il centro Commerciale Vomero-Arenella.
Il documento contiene anche una sfumatura mirata a chiarire la posizione di forza nei confronti della Federazione del Commercio perché puntualizza esplicitamente che «Confcommercio è la più grande associazione di categoria del settore».

La questione, però, non è stata affrontata da Confcommercio solo in riferimento alla questione dell’esibizione del documento sanitario, s’è allargata anche alle preoccupazioni condivise da tutti i commercianti sul prossimo futuro, legato all’aumento dei contagi: «Non possiamo permetterci nuove chiusure per colpa di chi non vuole vaccinarsi. È importante garantire una sempre maggiore sicurezza per la salute di tutti i cittadini allo scopo di assicurare un’atmosfera natalizia tranquilla che favorisca lo shopping. Questo periodo è essenziale per il nostro settore che esce da quasi due anni di gravi sofferenze. Noi siamo favorevoli ai controlli nei negozi e nei pubblici esercizi per verificare il rispetto delle norme attualmente in vigore. Inoltre, come accaduto in altre città italiane, chiediamo anche di evitare i cortei di protesta che danneggiano il normale svolgimento della vita dei cittadini».



Scivola su temi prettamente sanitari la presidente di Federmoda, Roberta Bacarelli, la quale spiega che «Dobbiamo fare uno sforzo ancora più forte per garantire sicurezza, anche perché arriveranno tanti turisti nel periodo natalizio. Sarebbe opportuno pensare all’obbligo vaccinale o almeno a una maggiore rigidità sui Green pass che dovrebbero essere assicurati solo ai vaccinati perché i soli tamponi non possono bastare. Dobbiamo tutti infine lavorare per garantire sia la salute dei cittadini che la salute delle imprese».
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Il Mattino