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Al Maradona la prova generale delle attesissime sfide Champions. Napoli-Milan non è un match scudetto grazie alla straordinaria stagione degli azzurri e a quella molto discontinua dei rossoneri. Pioli arriva a Fuorigrotta con una squadra che nel 2023 ha vinto solo due partite in trasferta, e di misura, sui campi di Salernitana e Monza. Ci vorrà la grinta di Sinner, secondo il tecnico, per affrontare Spalletti in campionato e nelle magiche notti d’Europa. Quelle in cui Osimhen vuole esserci.
I segnali che arrivano da Castel Volturno sul recupero del bomber sono confortanti, come le sue parole. Spalletti ritoccherà il gioco offensivo del Napoli, cambiando l’interprete: nessuno ha la velocità di Osimhen, le caratteristiche del suo sostituto Simeone sono differenti.
A differenza di quanto era accaduto cinque anni fa, nella settimana successiva alla vittoria sulla Juve col colpo di testa di Koulibaly, gli azzurri non si sono lasciati distrarre dall’aria di festa che li circonda. E arriveranno più che mai motivati alle due sfide europee col Milan, nelle quali Pioli ritiene che si parta da 0-0, cioè senza quella clamorosa differenza di punti in campionato. Giusto. Ma il Napoli, potendo contare sul recupero di Osimhen, resta più forte sotto l’aspetto tecnico, mentale e fisico. E sul suo cammino nessuno piazza trappole. Nessuna operazione destabilizzante, nessuna voglia di creare confusione. Scrivere del futuro di un calciatore o di un allenatore, di rinnovi, rientra nelle regole. La domanda a Spalletti sul contratto, dopo la conferma pubblicamente fatta da De Laurentiis, è legittima. E la sua risposta è stata chiara: «La società ha una possibilità di prolungare il contratto. A me non interessa parlarne». Dunque, scatterà l’opzione - come annunciato da De Laurentiis dal palco del Maschio Angioino - e Spalletti, alle cifre previste, resterà sulla panchina del Napoli ancora un anno. «Ho solo quella cosa là davanti». La cosa, cioè lo scudetto, la parola non più proibita. Nelle tre sfide in sedici giorni col Milan c’è anche un passaggio di consegne meritatissimo da Spalletti e dai suoi ragazzi, una squadra che entra nella storia del calcio, non solo in quella del Napoli.
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