D’accordo, ci vuole un fisico bestiale per governare Napoli. Ma bisogna avere spalle forti - e una credibilità più che robusta - anche per pretendere che a Napoli sia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma questo isolamento non deve diventare una condanna. E nemmeno rappresentare un alibi per mortificare la città, che ha numeri, storia, radici e proiezioni culturali che di gran lunga trascendono la sua rappresentanza amministrativa. Se Napoli, già pluricommissariata da Bagnoli al Porto, diventa sede distaccata della Soprintendenza Archeologica vuol dire che c’è un problema. È un problema della città: riguarda tutti, non solo il sindaco. I segnali sono molteplici, le poste in gioco numerose e diverse. Nel nuovo consiglio del Teatro San Carlo, così come previsto dalla bozza di statuto, il ruolo preponderante toccherà al ministero. E il Comune? Sempre più ai margini, stretto tra la Regione, il ministro e i privati, da cui ci si aspetta una ventata di managerialità e una boccata d’ossigeno per il nostro Massimo. Addirittura fuori la Città Metropolitana, tanto per avere un’idea di quanto conti, nel panorama istituzionale, il neonato ente: meno di zero.
Riattaccare i cocci sarà difficile. Ma è dovere di tutti, quali che siano le bandiere di ognuno. Altre amministrazioni prenderanno in consegna le chiavi della città. L’isolamento di oggi non deve diventare una zavorra per il futuro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino