Con i trasporti a singhiozzo i cantieri stradali vanno centellinati

Con i trasporti a singhiozzo i cantieri stradali vanno centellinati
La domanda che i napoletani si pongono da tempo immemorabile senza riuscire a trovare alcuna risposta è se i nostri amministratori vivono la città come tutti gli...

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La domanda che i napoletani si pongono da tempo immemorabile senza riuscire a trovare alcuna risposta è se i nostri amministratori vivono la città come tutti gli altri e soffrono degli stessi problemi sopportati dai comuni cittadini. In questa sede, il quesito riguarda le difficoltà di mobilità che quotidianamente incontrano coloro che per motivi vari sono costretti a spostarsi da una zona all’altra della città. Sobbarcarsi a sacrifici giornalieri per le distanze da percorrere con danni per i tempi di lavoro e per il morale di avvio giornata è, in sostanza, la penitenza obbligata per residenti e turisti. Questa situazione purtroppo tende ad aggravarsi per una serie di circostanze e scelte poco comprensibili in termini di programmazione affidata all’amministrazione cittadina.

La contemporanea restrizione della carreggiata tra il porto e piazza Municipio, la temporanea chiusura della Galleria Vittoria per operazioni che si sarebbero potute svolgere anche di notte, la fermata delle funicolari, il funzionamento a singhiozzo della linea 1 della metropolitana non potranno non rendere ancora più insostenibili e drammatiche le condizioni del traffico.
C’è dunque da chiedersi quali ragioni impediscano di programmare tempi e modi delle misure da intraprendere e, soprattutto, cosa ostacola la redazione di un piano che coordini interventi strategici e esigenze immediate?

Sicuramente centrale e non soltanto napoletano è il problema della mobilità nelle aree fortemente urbanizzate, ma è fondata la constatazione del ritardo con cui si sta affrontando il problema in una città recentemente caratterizzata da flussi addizionali di utenti (turisti) e alle prese con tanti altri problemi di sicurezza, igiene pubblica, decoro urbano, pianta organica.
Su questo quadro negativo pesano indubbiamente gli effetti delle carenze di controllo del territorio e la mancanza di adeguate e tempestive manutenzioni del patrimonio impiantistico lasciatoci dal passato.

Napoli è una delle città italiane servita da una sufficiente rete di mezzi di trasporto in sede propria e con linee metropolitane ben inserite nel disegno complessivo di collegamento tra zona orientale e occidentale. Quattro funicolari e, in futuro, tre linee ferroviarie metropolitane dovrebbero rappresentare una buona valvola di sfogo per un sempre più difficile traffico di superficie. Tutto ciò a patto, ovviamente, che gli impianti siano fatti funzionare e venga completato il sistema di collegamento metropolitano.

Nessuno può minimizzare i guasti del passato, l’orografia penalizzante per gli spostamenti, la mancanza di risorse finanziarie per il Comune, ma nessuno può comprendere perché manchi o non sia reso noto un piano sistematico per la mobilità che eviti ulteriori e dannosi interventi “spot” e altre penalizzazioni per il trasporto pubblico. 

Bisogna ancora aggiungere che sul problema incidono non solo ritardi organizzativi, ma un assetto viario da rivedere radicalmente, delle decisioni da correggere e delle appropriate scelte invece da assumere. 

Molte strade (si pensi ad esempio al Corso Vittorio Emanuele che rappresenta l’unica alternativa all’attraversamento della città) in cui sono consentiti uno o addirittura due sensi di sosta con la concomitanza del parcheggio in doppia o tripla fila favorito dall’assenza di vigili urbani e ,ancora, all’esagerata restrizione di carreggiate per favorire il traffico pedonale o alla ritardata creazione di parcheggi sotterranei presenti e insostituibili in tutte le aree metropolitane di successo. Di fronte a tante situazioni di difficoltà della mobilità, si possono dunque condividere la creazione della sterminata area pedonale di piazza Municipio o l’avvento di marciapiedi “extra large” alla Riviera di Chiaia? 

Anche per la mobilità, in sostanza, si assiste a scelte non coordinate, favorite dalla mancanza di indirizzi programmatici unitari. È su questo punto che si chiede alla nuova Amministrazione comunale di accelerare con decisione e, soprattutto, con rapidità in modo da potere affrontare uno dei problemi fortemente incidenti sulla qualità della vita.

 

 

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Il Mattino