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Una buona notizia, per Napoli, per i suoi abitanti e i turisti che in questo periodo sono più numerosi che mai: l’annunciato completo ripristino della linea tranviaria in superficie, dalla zona orientale per ora fino a piazza Vittoria, secondo quanto previsto dal Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, insieme con l’entrata in funzione di una ventina di nuove vetture.
Ci sarà soltanto un certo disagio per gli automobilisti che si pensa possa essere limitato a tutti questo scorcio di agosto, dal momento che già in questi giorni inizieranno lavori per l’allargamento del cantiere di piazza Municipio al fine di poter procedere al ripristino di un tratto di binari. I disagi, però, saranno ben compensati dal ritornato collegamento su ferro della zona Est con piazza Vittoria.
E chissà che non si possa ora sperare nel prolungamento della linea fino a Mergellina, secondo quanto da tempo sbandierato ai quattro venti dalla precedente amministrazione comunale, ma allo stato rimasto soltanto un sogno.
Forse si continuerà soltanto a ricordare quei bei tempi (neppure tanto lontani) quando il tram arrivava a Bagnoli, e addirittura fino allo stabilimento balneare “La Pietra”, con lo scenario bellissimo del golfo di Pozzuoli; quando l’intera passeggiata permetteva di godere, seppure a tratti, di uno splendido panorama; quando ancora non esisteva, né era immaginabile, lo scempio della Villa Comunale e della Riviera di Chiaia operato dai lavori per la realizzazione della linea sotterranea: un’opera, ormai a detta di molti, completamente inutile. Viene quasi da domandarsi perché l’opera sotterranea sia stata concepita, dal momento che se ne sarebbero potuti facilmente prevedere gli effetti negativi e la limitata funzionalità.
In ogni caso c’è ora certamente ottimisticamente da rallegrarsi per questo sperabile parziale ritorno a una realtà che andava perdendosi, ricca, tra l’altro, anche di suggestioni canore, Ci sarebbe da rallegrarsi per il ritrovamento di un fascino non ancora abbandonato di un mezzo di trasporto che permette al viaggiatore uno sguardo aperto all’esterno, con una maggiore conoscenza e condivisione dei luoghi attraversati.
Si continua a non capire che il buon governo di una città consiste anche nella tutela dell’esistente, prodromica a una sua riqualificazione, la quale non significa soltanto innovazione, specie quando questa corre il rischio di diventare un mutamento in negativo. Per il decoro, la bellezza e il buon nome di questa città, estendendo il pensiero a luoghi vicini, bisogna che ci si convinca che la striscia costiera di via Caracciolo, via Partenope e via Nazario Sauro non avrebbe bisogno di nulla. Sarebbe opportuno evitare intrusioni certamente peggiorative conservando intatto quello che c’è, cercando anche di guardare al passato che certamente è migliore del presente e, con molta probabilità, migliore di di quello che potrebbe riservarci il futuro.
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Il Mattino