Trentaremi, finalmente è tutto pronto per la bonifica. Che partirà a settembre. Non appena il traffico marino calerà e la guardia costiera potrà...
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L’ultimo passaggio burocratico, che però non dovrebbe incidere sui tempi, lo screening di Valutazione d’incidenza che l’Autorità Portuale dovrà presentare al Ministero dell’Ambiente. Un passaggio necessario visto che la Baia di Trentaremi si trova all’interno del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) “Fondali Marini di Gaiola e Nisida”. Il degrado arriva da lontano. La spiaggia, pur rientrando all’interno di un’Area Marina Protetta, versa in condizioni drammatiche proprio per i rifiuti. Ci sono quelli “normali”, i rifiuti solidi urbani spiaggiati durante le mareggiate invernali. E poi, visto che la baia fu letteralmente usata come discarica, quelli degli sversamenti effettuati dal soprastante Parco Virgiliano a partire dalla fine degli anni ‘50. Tra cui gli scarti di lavorazione industriale dell’Eternit e dell’Ilva di Bagnoli. Tanto è vero che ancora oggi ulla spiaggia alla base dello sversamento si trovano numerosi pezzi di condotte industriali in fibrocemento e ingenti quantità di scarti di lavorazione degli altoforni (minerale ferroso semilavorato). In realtà, gli sversamenti dall’alto all’interno della baia erano iniziati già diversi anni prima con lo scarico delle macerie dei bombardamenti della seconda guerra mondiele.
Trentaremi fu considerata una discarica di materiali “inerti”.
Il Mattino