Una lettera al sindaco Luigi de Magistris, a firma di un gruppo di commercianti e stilisti napoletani, per comunicargli, senza mezzi termini e in maniera ufficiale, il totale...
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Anche perché proprio a Chiaia gli stessi commercianti le luminarie se le sono pagate e installate grazie all’iniziativa di sei imprenditrici del quartiere che - si legge ancora nella lettera - hanno coordinato l’operazione «convincendo i singoli negozianti a tassarsi per l’acquisto delle luci riuscendo così a illuminare almeno le arterie secondarie».
«Volete la verità? Siamo stanchi di subire e abbiamo deciso di esprimere tutta la nostra indignazione per una vicenda che ha del grottesco». Ma c’è dell’altro. Chi firma la lettera vuole anche fare sapere al primo cittadino che non sarà più disponibile ad «accontentarsi» come invece si è fatto fino a oggi: «Il prossimo anno, gentile sindaco Luigi de Magistris, non solo vogliamo le luminarie, ma non consentiremo neppure che ci vengano rifilati gli avanzi recuperati chissà dove. Senza contare che dovranno essere montate nei tempi giusti e non a pochi giorni dalle feste quando il sapore è quello della beffa. No, così non va, abbiamo a cuore la nostra meravigliosa città e come nel nostro lavoro cerchiamo di dare sempre il meglio, allo stesso modo pretendiamo che lo faccia chi ha la grande responsabilità di amministrarci. E potete anche smetterla di ripeterci che le casse sono vuote, per fortuna qui a Napoli ci sono tanti imprenditori di successo che, a fronte di un progetto serio e concreto, sarebbero felici di parteciparvi investendo il loro danaro. Con il solito, unico obiettivo: valorizzare e rilanciare la nostra città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino