Patto per Napoli, al via lo sprint sulle “partecipate”: «Sì alla regìa unica»

Patto per Napoli, al via lo sprint sulle “partecipate”: «Sì alla regìa unica»
Il dossier sulla razionalizzazione delle aziende partecipate «sarà pronto a breve» fanno sapere da Palazzo San Giacomo. Il Comune ha chiesto e ottenuto una...

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Il dossier sulla razionalizzazione delle aziende partecipate «sarà pronto a breve» fanno sapere da Palazzo San Giacomo. Il Comune ha chiesto e ottenuto una proroga al governo a guida Mario Draghi - di cui non faceva parte Fratelli d’Italia che era all’opposizione - per poterlo consegnare entro il 30 dicembre. Va da se che dovrà essere portato a Palazzo Chigi entro il mese cioè prima che l’attuale Governo metta mano alla Legge di bilancio da dove si devono poi tirare fuori i soldi del “Patto per Napoli”. E la questione delle partecipate è uno dei pilastri per l’erogazione dei fondi da parte del Governo, nel 2023 dovrebbero essere 100 i milioni da girare a Napoli. Cosa c’è nel dossier?

La traccia è formalizzata nel bilancio di previsione 2022-2024: «È intendimento dell’Amministrazione implementare il ruolo della Holding» già esistente con dentro Anm e conferirvi le quote di Asìa e NapoliServizi per avere una cabina di regia unica di tutti i principali servizi che eroga il Comune: trasporti, rifiuti e decoro urbano. Prima di approfondire però c’è un tema politico che a Palazzo San Giacomo nessuno trascura: cosa farà il nuovo Governo sul Patto? 

Il sindaco Gaetano Manfredi sta serrando le fila della sua maggioranza ed è in pressing sui suoi alleati politici da un lato, e dall’altro mantiene vivo il rapporto con i nuovi ministri, mentre con la presidente Giorgia Meloni a oggi non ci sono stati contatti diretti. In questa cornice politica va inquadrato l’incontro di ieri con Roberto Fico - ex presidente della Camera e uno dei capi storici del M5S - dove i due si sono confrontati proprio sul “Patto per Napoli” il cemento del campo largo che ha portato Manfredi a essere eletto sindaco il 4 ottobre dell’anno scorso. E con lui nacque l’alleanza tra M5S e Pd che a Napoli regge ancora senza troppe fibrillazioni. Il senso del loro ragionamento? «Giù le mani dal Patto».

Il feeling di Manfredi con Fico è antico così come con Giuseppe, Conte il leader dei pentastellati. A Napoli sono fiduciosi che la sinergia istituzionale con il governo a guida destra ci sarà, però Manfredi tesse la tela per avere un paracadute nel caso le interlocuzioni prendano una piega diversa. Oltre a Fico - per avere un quadro chiaro sulla rotta che prenderà il Pd bisognerà attendere i congressi di primavera - l’ex rettore continua a pigiare il piede sull’acceleratore per la costruzione della rete dei sindaci. In questi giorni è atteso a Napoli Dario Nardella, sindaco di Firenze, pronto a firmare lo stesso patto che firmerà a breve Matteo Lepore primo cittadino di Bologna. Una sorta di carta dei servizi per le Città metropolitane da sfilare dalla corrida della politica perché punta nel dare appunto migliori servizi ai cittadini. E serve il sostegno del Governo in termini di leggi e di finanziamenti. Manfredi in queste ore si è sentito anche con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sulle stesse tematiche. Punta sui sindaci Manfredi. Così il 10 sarà all’assemblea regionale dell’Anci a San Leucio, mentre il 23 a Bergamo parteciperà all’assemblea nazionale dei Comuni d’Italia. 



L’ex rettore assieme all’assessore alle Finanze Pier Paolo Baretta ha organizzato un evento per fine mese dal titolo emblematico: «Il secondo tempo del Patto per Napoli» ed è pronto l’invito per il ministro della Coesione Raffale Fitto, dovrebbe essere il primo faccia a faccia con il titolare della delega ai fondi per lo sviluppo. Evento al quale parteciperanno le parti sociali e datoriali e le imprese. Probabile che per quel giorno il dossier sulla razionalizzazione delle partecipate sia già sul tavolo della Meloni. In questo contesto a Palazzo San Giacomo stanno lavorando all’operazione super Holding che «darà - si legge nel documento di bilancio - avvio ad un’attività di ricerca e promozione di misure finalizzate al raggiungimento di economie di spesa sui costi di funzionamento che porterà la holding ad assumere il ruolo di centrale di committenza, dapprima per le sole partecipate conferite e, successivamente, anche per le altre partecipate del “Gruppo Comune di Napoli” nonché gestione delle funzioni di staff come dalle risultanze delle attività previste nel piano che sarà redatto alla luce del “Patto per Napoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino