POZZUOLI. Un pasticcio burocratico rischia di mandare a casa cento operai e di lasciare sepolto nelle viscere del Rione Terra un tesoro archeologico dall’inestimabile...
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«Questa é una condizione fondamentale, posta dal Consorzio Rione Terra per evitare il blocco del cantiere dal prossimo giugno e le lettere di licenziamento - dicono i sindacalisti della Feneal Uil Valerio Medici e della Filca Cisl Luigi Napolano - Ieri abbiamo fatto un sit-in di protesta sotto Palazzo Santa Lucia e avuto un incontro con il vicegovernatore campano Fulvio Bonavitacola, ma non abbiamo certezza sul futuro occupazionale». Il tavolo, su decisione di Bonavitacola, si é aggiornato a venerdi prossimo. La Regione ha tentato di rassicurare tutti: i fondi ci sono, altrettanto la volontà politica di terminare i lavori. Ma resta il pasticcio burocratico tra due enti, Regione e Commissariato, che si trovano in stand-by in attesa di poter materialmente spendere i fondi. E così accade che il Rione Terra riviva i fantasmi dello stop ai lavori. Interventi di scavo archeologico che dovranno riportare alla luce l’intero camminamento sotterraneo che dai piedi della Darsena arriva al lato opposto, verso Villa Avellino. Cunicolo solo in parte scavato, che ha già restituito il busto equino di una statua equestre datata attorno al I secolo dopo Cristo. Una porzione di statua marmorea ancora seminascosta nelle viscere del giacimento archeologico puteolano e che dovrà diventare visitabile e fruibile proprio grazie all’avvio dell’undicesimo lotto. In pochissimi, finora, l’hanno potuto vedere di persona. Servono subito almeno 19 milioni di euro, dei 70 complessivi.
«La Regione faccia il possibile per completare l’opera che attirerebbe, una volta ultimata, milioni di visitatori - aggiunge Napolano - La prossima settimana vogliamo risposte certe, altrimenti 100 famiglie finiranno per strada e il sogno del Rione Terra diventerà un incubo». Le lettere di licenziamento sono già pronte. Altrettanto il cartello con la scritta “lavori fermi per mancanza di fondi”. Serve l’ennesima corsa contro il tempo per il ritorno al futuro del Rione Terra. Tra eterna bellezza e atavici ritardi.
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Il Mattino