In un sol colpo si riprende due fasce: quelle di sindaco e di sindaco metropolitano. È il primo effetto della ordinanza del Tar sulla sospensione a Luigi de Magistris, primo...
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C’è un dato di cronaca che va rilevato: in tre anni e mezzo di consiliatura de Magistris è finito nel mirino della magistratura, della Corte dei Conti, dei tribunali e quello che viene fuori è che ha sempre vinto tutti i ricorsi fatti: «La mia vicenda è lunghissima e non so se avrà una fine, io ho agito sempre secondo il rispetto della legge e della Costituzione. Oggi c’è una vittoria, domani chissà. Le vicende della mia vita mi hanno insegnato che un conto è la legalità formale, altra cosa è la giustizia e sarò sindaco di strada, lo ripeto ancora, perché da oggi sarò sempre di più per la giustizia sociale». Un pensiero lo dedica al ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Dico al ministro di darci i soldi che ci spettano per l’approvazione del piano di riequilibrio, almeno con la stessa rapidità con cui è arrivata la mia sospensione, sono 170 milioni che servono ai napoletani». Alfano, come è noto, lo scorso primo ottobre nel corso del question time alla Camera, annunciò il provvedimento di sospensione che fu poi notificato a de Magistris il giorno successivo. L’ultimo pensiero, in realtà il primo per importanza è dedicato, alla sua squadra: «Non hanno mollato e io non dimentico: è nei momenti della guerra che ci si conta, lo abbiamo fatto e abbiamo visto chi ha avuto coraggio e lealtà, chi si è spaventato e chi si è girato dall’altra parte. Questi sono i momenti della verità e adesso faremo il punto, ci resettiamo e andremo avanti. Ho il diritto di governare e di ricandidarmi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino