Stadio San Paolo, nuova riunione fra Comune e Società per la gestione dell’impianto, nel tentativo di trovare una strada che dopo 5 anni concilii le rispettive...
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I fatti. In Palazzo San Giacomo si sono incontrati il capo di gabinetto del Comune Attilio Auricchio e l’assessore allo Sport Ciro Borriello, a rappresentare gli interessi della società di patraon Aurelio De Laurentiis l’amministratore delegato Andrea Chiavelli, un peso massimo nel mondo del Presidente. Si ricorderà che De Laurentiis - in vista della partecipazione degli azzurri alla prestigiosissima Uefa Champions League - per migliorare almeno quei luoghi di accoglienza degli ospiti si è detto disposto ad anticipare i finanzismenti per questo mini-maquillage. Buona volontà supportata dalla concretezza dei fatti, tuttavia, non è possibile. Perché intervenire con soldi privati in strutture pubbliche presuppone una serie di atti amministrativi, tra questi non bisogna avere pendenze aperte con l’ente, in questo caso il Comune di Napoli. E le pendenze ci sono e si tratta di atti bilaterali.
Nella sostanza non c’è una convenzione che disciplini il rapporto tra Società calcio Napoli e Palazzo San Giacomo. Si ricorderà, che la famosa convenzione ponte non è mai stata firmata dalla Società, dopo che il progetto per la ristrutturazione del San Paolo presentato da De Laurentiis fu respinto dal Comune che chiese aggiustamenti che il patron non ritenne opportuno fare. Da li lo stallo, il Napoli ha continuato a giocare al San Paolo in prorogatio, la convenzione è stata approvata dal Consiglio comunale ed è venuto futuro che il Napoli deve pagare più o meno 800mila euro l’anno per giocare a Fuorigrotta. Cifra ritenuta non congrua dalla Società, ci fu un arbitrato del Coni che diede ragione alla Società e una strada per accontentare tutti fu trovata, stornando dal fitto soldi che De Laurentiis deve avere per lavori fatti alla struttura. L’accordo sembra ora vicino, questo l’oggetto della riunione di ieri, tanto che la prossima settimana si incontreranno gli avvocati per definire il tutto. Poi toccherà a De Laurentiis mettere la firma.
Tutto a posto? La speranza è di sì, ma visti i precedenti difficile metterci la mano sul fuoco.
Il Mattino