Faccia tosta e sangue freddo. Un uomo tanto furbo da essere capace di intravvedere nelle vittime, soprattutto gli anziani, i punti deboli e le paure caratteriali sulle quali agire...
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L’uomo è ritenuto responsabile di truffa aggravata ai danni di persone anziane.
L’ALLARME
Dopo un periodo di relativa calma, le truffe alla terza età sono riesplose in maniera drammatica, tanto da destare un allarme sociale al massimo livello: così la procura di Napoli Nord ha dato un nuovo impulso al pool composto dai pm Giovanni Corona, Patrizia Dongiacomo e Paola Izzo. Magistrati che di fronte alla nuova escalation - concentrata nei comuni di Casoria, Afragola, Crispano, Frattamaggiore, Caivano e Sant’Antimo - sono pronti a ripetere un’iniziativa che lo scorso anno ebbe un buon esito: una serie di incontri con gli anziani, organizzati presso sedi di Comuni o associazioni, per dare consigli e raccogliere segnalazioni e timori. È fondamentale la comunicazione, non solo su giornali e media, e perciò si pensa a distribuire nuovamente, nei circoli e nelle sedi frequentati dalla terza età, quel vademecum antitruffa prodotto dalla Polizia di stato che svelando le tecniche dei truffatori si è rivelato utile nel recente passato.
IL DRAMMA
L’indagine, che è ancora in corso per accertare altre eventuali truffe commesse dall’arrestato, era scattata nei primi giorni di maggio, quando ben quattro vittime, disperate e in preda a un forte sentimento di vergogna, si erano rivolte ai carabinieri. L’esordio il 16 aprile, quando a una vedova di 80 anni Salzano si era presentato come funzionario delle case popolari, avvertendola che il figlio rischiava di essere sfrattato per non aver versato diverse quote, e che perciò servivano circa 14mila euro. In preda al panico l’anziana vittima gli ha consegnato 1.300 euro in contanti e oggetti d’oro per altri quattromila. Otto giorni dopo, il secondo colpo. Fingendosi bancario, l’uomo ha telefonato a una donna di 78 anni, chiedendo del figlio che era nei guai per un assegno scoperto: «Signora, qui già ci sono i carabinieri». E per evitare l’arresto del figlio, la donna ha consegnato al fantomatico fattorino della banca (lo stesso truffatore) circa tremila euro. Tre giorni dopo, con lo stesso modus operandi, l’arrestato ha agganciato una nuova vittima, una ottantenne afflitta da diverse gravi patologie, costretta a consegnare nelle mani del truffatore qualcosa come ottomila euro in oggetti d’oro. Tre giorni dopo, l’ultimo colpo. Vittime una coppia di anziani, malfermi in salute: con lo stesso sistema (nipote, rischio di arresto, soldi per evitare le manette) l’uomo ha spillato ai due anziani circa cinquemila euro. Ora, per luogo comune, gli anziani non avrebbero la memoria proprio di ferro. E invece no. Perché dopo la vergogna e la perdita soldi e gioielli, tutte le vittime hanno descritto con dovizia di particolari chi li aveva truffati. E grazie a ciò, i carabinieri che pure hanno visionato per ore alcuni filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nelle zone di residenza degli anziani, in poco meno di sei mesi sono riusciti a risalire all’identità del truffatore. Che da ieri, almeno per un po’ di tempo, non farà più danni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino