Cresta sui ticket d’ingresso al Gran Cono, acquistati online in grandi quantità e rivenduti ai turisti con nomi falsi e prezzi maggiorati: la visita al Vesuvio...
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Alle denunce ufficiali si sono aggiunte anche segnalazioni di guide turistiche e associazioni: riferiscono di operatori di agenzie che smerciavano biglietti sulle bancarelle dei souvenir, di conducenti di taxi abusivi e persino di adescatori online che acquistavano o prenotavano dal sito decine di biglietti (costo singolo 10 euro, 8 il ridotto) per rivenderli tra i 12 e i 18 euro. Così spuntavano i bagarini, a caccia di turisti interessati lungo la strada che separa il parcheggio dai tornelli d’ingresso: a loro venivano rivenduti ticket intestati a nomi falsi (contravvenendo anche alle norme di sicurezza della nominalità tesa a rintracciare i positivi al Covid in caso di contagi), ma anche biglietti omaggio o ridotti, piazzati a prezzo intero e utilizzabili, talvolta, solo attraverso un Qr code, che il venditore faceva fotografare con lo smartphone agli acquirenti. I primi ad accorgersi delle anomalie sono stati gli operatori ai tornelli del consorzio Artem, che hanno segnalato all’Ente Parco la mancanza di nominativi; poi le guide turistiche e vulcanologiche che notavano che i visitatori entrati con il solo Qr code non avevano biglietti intestati. Tra le segnalazioni al numero verde del Parco anche quella di un utente che sarebbe stato contattato online, con disposizioni di ora e luogo per l’acquisto. «Con lo sblocco del lockdown – dice G.P., guida turistica – l’Ente aveva preventivato circa 700 ingressi diurni, ma in alta stagione si sono superate le mille presenze e noi ci siamo accorti che sul sito Vivaticket c’era il soldout per una certa data già due giorni prima. Così abbiamo voluto verificare di persona e abbiamo visto operatori a quota mille vendere quei biglietti che non erano disponibili da giorni. Quelli invenduti, poi, li facevano smaltire a terzi che si avvicinavano alle persone anche nel tragitto tra il parcheggio dell’auto fino agli ingressi».
«Abbiamo denunciato subito gli illeciti – dice Gennaro Lametta, direttore Acnnc (Associazione campana noleggio con conducente) e vicepresidente Federnoleggi – di cui abbiamo ampia prova. L’Ente Parco si è mostrato disponibile, ma c’è bisogno di maggiori controlli in zona e sinergie tra dirigenza e imprenditori». Il presidente del Parco, Agostino Casillo, è certo che la soluzione anti-bagarinaggio sia proprio nel nuovo sistema digitale. «Un sistema - dice - con cui le forze dell’ordine, alle quali abbiamo mandato informative circostanziate, possono efficacemente individuare violazioni e responsabili. Con il vecchio sistema di bigliettazione cartacea e acquisto in contante sarebbe stato tutto più difficile». Casillo fa appello ai visitatori perché denuncino subito «le violazioni o i reati che dovessero vedere»: «Stiamo facendo il possibile - sottolinea - per ripristinare la legalità».
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Il Mattino