Napoli, via Aniello Falcone: 19enne cade per oltre sei metri, viva per miracolo

Soccorsa dal 118 non ha riportato fratture ma solo qualche escoriazione e contusioni

Napoli, via Aniello Falcone
I sorrisi di una serata spensierata tra amici sono diventati lacrime e grida d’aiuto. È successo in una manciata di istanti, nella tarda serata a cavallo tra...

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I sorrisi di una serata spensierata tra amici sono diventati lacrime e grida d’aiuto. È successo in una manciata di istanti, nella tarda serata a cavallo tra giovedì e venerdì, quaranta minuti dopo la mezzanotte. Tra i tanti gruppetti di amici riuniti lungo via Aniello Falcone, costellata da baretti e diventata una strada della movida a cielo aperto, una studentessa universitaria è precipitata dal muretto che ne costeggia il marciapiede. La 19enne napoletana caduta da un’altezza di circa sei metri, dopo un breve ricovero ospedaliero, è già tornata a casa quasi illesa ma la notte da incubo vissuta difficilmente potrà essere cancellata dal lieto fine. Le ore trascorse dal recupero della giovane, piombata al di sotto della strada sul costone di vegetazione, fino alla sua dimissione ospedaliera sono state cariche di angoscia e preoccupazioni non solo per la malcapitata e i suoi genitori ma anche per gli amici che erano con lei.

«Ci vediamo a via Aniello Falcone». Così si erano salutati gli amici che giovedì sera si sono ritrovati insieme per festeggiare una ricorrenza di uno degli universitari del gruppo. Nulla di nuovo per i giovani che da tempo frequentano i localini dell’arteria vomerese e che, come tante altre comitive che affollano quella zona calda della movida, avevano deciso di intrattenersi sul marciapiede da cui si ammira un panorama mozzafiato. La 19enne finita in ospedale non era l’unica seduta sul muretto che costeggia via Aniello Falcone dove, per la verità, tanti hanno l’abitudine di occupare un posto come si farebbe con una panchina qualsiasi.

Il gruppetto della studentessa si trovava all’altezza del civico 366, non lontano dal tratto di strada che incrocia via Kagoshima, quando la ragazza ha perso l’equilibrio ed è precipitata per sei metri, finendo su un terreno brullo. Quel punto è lo stesso da cui precipitò Guglielmo Celestino, il 19enne napoletano a cui la caduta da 5 metri d’altezza strappò la vita, il 7 febbraio del 2020. Il giovane si era allontanato dai suoi amici dopo aver partecipato ad una festa e, secondo le ricostruzioni degli investigatori, si era seduto sulla balaustra dopo aver accusato un malore, perdendo l’equilibrio e cadendo di spalle nel vuoto.

Gli amici della studentessa hanno chiamato immediatamente l’ambulanza del 118, giunta rapidamente sul posto. La 19enne era precipitata in un terreno delimitato da una cancellata chiusa ma, nonostante questo, l’equipe della postazione Vomero non ha perso minuti preziosi. L’autista del 118, infatti, è sceso sul costone, ha scavalcato un cancello e si è avvicinato alla ragazza, sussurrandole di stare tranquilla e accertandosi che le sue condizioni non fossero critiche. A quel punto, l’infermiera ha calato una barella spinale ed un collare, utilizzati per trasportare la giovane in sicurezza pochi istanti dopo l’arrivo dei Vigili del Fuoco e dei carabinieri che hanno aperto la cancellata. L’intervento del 118 è stato definito “esemplare” da Giuseppe Galano, direttore del servizio di emergenza che ieri ha voluto “ringraziare i sanitari e la loro dedizione al lavoro”. I militari del Vomero e del Nucleo Radiomobile di Napoli hanno proceduto agli accertamenti sul posto, operando le prime ricostruzioni della dinamica che sarebbe riconducibile a una caduta per una perdita di equilibrio. La studentessa, seduta di spalle rispetto al panorama, si sarebbe sporta troppo all’indietro. La 19enne che è stata assistita all’ospedale Cardarelli cavandosela con leggere contusioni ed escoriazioni, è tornata a casa all’alba di ieri.

I pericoli di via Aniello Falcone erano stati al centro di una lista diffusa dal Comitato Vivibilità Cittadina che, in passato, ha più volte segnalato il degrado dell’area «diventata una discarica di cocci, bottiglie e bicchieri di plastica che i giovani trasportano dai locali al marciapiede» fa sapere Gennaro Esposito, fondatore del comitato. Tra questi pericoli, c’era anche la necessità di «maggiore attenzione istituzionale» ma a rilanciare il tema della sicurezza è Clementina Cozzolino, presidente della V municipalità. «È urgente individuare un deterrente affinché il muretto di via Falcone non rappresenti un pericolo ma occorrono soluzioni in sinergia con i vincoli paesaggistici di quell’area» chiarisce la presidente del parlamentino che annuncia di adoperarsi per «soluzioni sostenibili come reti che non impattino con l’ambiente».

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Il Mattino