Addio a Jimmy, il cane anti - esplosivo del contingente italiano in Libano

Addio a Jimmy, il cane anti - esplosivo del contingente italiano in Libano
Era prossimo alla pensione Jimmy. Aveva 10 anni di onorata carriera...

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Era prossimo alla pensione Jimmy. Aveva 10 anni di onorata carriera alle spalle. Aveva servito il nostro Paese in Afghanistan, Kosovo e Libano. Si è spento questa mattina, all’età di 11 anni, durante lo svolgimento di un regolare turno di servizio per il controllo anti-esplosivo sui veicoli in ingresso presso la base di Shama, sede del comando del settore ovest di UNIFIL, attualmente su base brigata paracadutisti “Folgore”, il pastore belga malinois Jimmy, detto Gamain, uno dei cani del nucleo cinofili del contingente italiano schierato in Libano. La morte del cane, che era inquadrato presso il gruppo cinofili del Centro Militare Veterinario di Grosseto, sarebbe da ricondurre ad un malore. Era già stato impiegato, per ben sei volte, in missioni all’estero. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, prima, da parte del suo conducente, un caporal maggiore capo dell’Esercito, e, poi, da parte dell’ufficiale veterinario del contingente, prontamente intervenuto sul posto. I cani impiegati nei nuclei cinofili per la ricerca degli esplosivi vengono selezionati da cuccioli, attraverso una valutazione delle loro capacità e della loro indole caratteriale. Poi vengono affidati ad un militare che viene definito “conducente” ed effettuano, insieme al proprio “commilitone a due zampe”, un corso di formazione e addestramento della durata di un anno durante il quale, gli animali, oltre ad instaurare un rapporto del tutto speciale con il loro collega umani, attraverso il gioco e le associazioni ad esso correlate imparano a ricercare, individuare e segnalare opportunamente la presenza di sostanze esplosive. Con il conducente condividono tutta la loro “carriera” militare e non solo. Spesso infatti, quando terminano il loro servizio e vanno in pensione, i soldati con i quali hanno lavorato chiedono di poterli adottare. Negli anni, l’impiego di unità cinofile all’interno dei contingenti militari nazionali è divenuto fondamentale per contrastare il pericolo degli ordigni esplosivi improvvisati, i temibili IED, una delle minacce più subdole per i nostri militari che operano nei teatri operativi di tutto il mondo. Per questo la morte di Jimmy, un vero e proprio “militare a quattro zampe” ha provocato grande dolore e commozione tra  i soldati italiani in Libano dei quali, spesso, con il suo fiuto infallibile, ha contribuito a garantire la sicurezza e l’incolumità.

 
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Il Mattino