Denunciato. E' la pena stabilita per l'uomo che ha barbaramente impiccato un cane a Roma, "reo" di aver morso la mano il giorno prima alla padrona. Le...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Roma, impicca il suo cane al parco: «Era ingestibile». Voleva anche tagliarlo a pezzi
CAMBIARE LA LEGGE - Il nodo fondamentale è la legge e le richieste di modifiche del codice penale. Michela Vittoria Brambilla, deputato di Forza Italia, presidente e fondatrice della Leidaa, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha presentato la proposta di legge AC 335 che riguarda "Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali" (il testo). Nella proposta di legge si chiede in primis di modificare la frase del codice penale «Dei delitti contro il sentimento [sottinteso: dell’uomo] per gli animali» con «Dei delitti contro gli animali».
LA COPERTURA LEGISLATIVA - Gli animali quindi devono essere considerati esseri viventi suscettibili di tutela diretta e non più indiretta solo perché oggetto del sentimento di pietà nutrito dagli esseri umani verso di loro. «Gli animali ancora non hanno una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica» commenta Massimo Comparotto, presidente dell'Oipa Italia che chiede un inasprimento delle pene anche perché «studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette». La pensa allo stesso modo Valentina Coppola, presidente di Earth, associazione molto attiva a Roma: «È oramai acclarata la pericolosità sociale di chi uccide brutalmente animali, spesso sono violenti anche con donne e bambini e quindi lasciarli impuniti mette a repentaglio anche le persone oltre che gli animali».
SEI ANNI DI CARCERE - Il centro della proposta di legge è l’articolo 6 che modifica gli articoli 544-bis e 544-ter.
«Sono aumentate fino a cinque anni di reclusione le pene per il maltrattamento e fino a sei anni le pene per l’uccisione di animali» si legge nel testo.
L'ASSENZA DI SERVIZI - Secondo Giovanni Recine, veterinario e presidente delle guardie zoofile ambientali N.O.R.S.A.A. operanti a Roma e provincia «in questa vicenda emerge l’assenza dei servizi sociali, l’assenza delle Asl veterinarie che nel momento del bisogno, non danno o non possono dare l’aiuto necessario. Il covid ha esacerbato le cose, portando noi del Norsaa guardie Zoofile a supportare le persone con cibo per animali e talvolta con soldi per sostenere la famiglia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino