Un cervo ucciso durante una battuta di caccia ed elegantemente riposto e adagiato in un letto di aghi di pino, proprio davanti all'altare di una chiesa di Tarvisio (Udine):...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il rituale, infatti, doveva omaggiare Sant'Uberto, il patrono dei cacciatori, ma è stato anche l'occasione per festeggiare la riapertura alla caccia della riserva Melzi. Si tratta di un ex territorio protetto che la regione Friuli-Venezia Giulia ha deciso di concedere di nuovo ai cacciatori.
La celebrazione, legata alla tradizione mitteleuropea, ha coinvolto anche suonatori di corno e la banda musicale degli alpini.
La notizia, riportata inizialmente dal Messaggero Veneto, ha fatto il giro del web e scatenato l'ira delle associazioni animaliste, come la sezione pordenonese della Lega Anti-Vivisezione.
Proprio la Lav, qualche giorno fa, si era vista negare il permesso a diffondere alcuni manifesti contro la caccia perché definiti «troppo forti e macabri».
Il Mattino