Cento è un po’ un numero reale e un po’ un numero simbolico; un risultato enorme, in ogni caso, che ha quindi bisogno di aiuto per essere raggiunto....
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Un appello che è anche un allarme per i sempre numerosissimi cani abbandonati, randagi, spesso gravemente malati, dei quali si fanno carico le cinque donne che lo hanno lanciato. Cinque volontarie – Susanna, Alessia, Betty, Luisa e Stefania – che vivono in diverse zone d’Italia e che si impegnano quotidianamente per sottrarre alla strada gli animali in difficoltà, dare loro cibo e cure, trovare uno stallo momentaneo, e si spera infine una casa affettuosa.
Ma si impegnano anche a non fermarsi: si diceva al principio che il numero di cento è pure simbolico, perché in realtà è un numero che potrebbe essere raggiunto innumerevoli volte: per ogni cane affidato a una famiglia, ne verrà subito salvato un altro. E si può essere tristemente certi che i nuovi arrivi non mancheranno.
Ovviamente, sarebbe bello che qualcuno si facesse avanti per prendere con sé uno degli sfortunati assistiti, ma – come recita l’appello – un’adozione a distanza è comunque cosa utile e gradita. È vero, le sollecitazioni (soprattutto adesso, nell’era Facebook) sono tante e non sono tutte verificabili, però ciascuno potrà fare un giro sulla pagina suindicata e farsi guidare dal proprio istinto e dalle notizie che vi troverà.
Peraltro, il progetto “Susanna’s dogs” è attivo da più di dieci anni, i cani che ha accolto e sistemato in questo tempo sono stati centinaia, e dall’organizzazione assicurano che alla donazione e/o adozione a distanza si sarà inseriti in un gruppo, attraverso il quale seguire – grazie a video, foto, resoconti – le condizioni, i miglioramenti, gli aggiornamenti sul proprio adottato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino