Lo hanno torturato per gioco, stringendogli forte intorno al collo una catena di ferro, poi lo hanno lanciato con forza all'interno di un giardino privato. Ha riportato...
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A trovarlo, nel giardino di casa, è stata una donna di Latina, che aveva notato una impressionante scia di sangue. Il gatto, di circa due anni, aveva ancora una catena di ferro intorno al collo e presentava diverse ferite. Il post con le foto, piuttosto agghiaccianti, è stato pubblicato anche dai volontari dell'Enpa del capoluogo pontino: «Questo è un post difficile, come la storia che racconta. Aiutateci a regalare una nuova vita a questo gatto».
Un'altra pagina animalista, Il mondo di Andrea, micina impallinata ma felice, chiede scusa per le immagini crude ma spiega: «Abbiamo riflettuto molto prima di pubblicarle, far vedere solo quelle del gatto in clinica, al sicuro, non avrebbe purtroppo sortito ciò che volevamo: denunciare un simile atto e risalire a chi è stato». Nel post si legge poi: «L'Italia è un paese civile? Visti i quotidiani maltrattamenti sugli animali, verrebbe da pensare il contrario. Chi sa, parli, vogliamo risalire al responsabile. Il micio ha circa due anni ed è, nonostante il barbaro trattamento cui è stato sottoposto, di una dolcezza infinita... È incomprensibile, da un punto di vista umano, come queste creature offese, maltrattate, private della loro dignità e sottomesse, costrette a tenere una pesante catena attorno ad un esile collo, riescano ancora a fidarsi dell'umano, abbandonandosi fiduciosi a delle mani che potrebbero nuovamente far loro del male...
Il Mattino