Molti abitanti del parco di Cavriglia lo hanno già abbandonato, ma resta Bruno, un vecchio orso di 38 anni, che insieme ad un altrettanto anziano bisonte non...
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La storia, raccontata oggi dal quotidiano la Nazione, è quelle di un parco realizzato alla fine degli anni '60, popolato da animali autoctoni ed esotici, frutto di doni che suggellavano 'antiche amicizie', come quella tra Cavriglia, allora uno dei comuni più 'rossi' d'Italia, e l'Urss. Bruno arrivò in Toscana dallo zoo di Tallin e per decenni ha vissuto in quel parco che, spiega l'amministrazione comunale, «è stato un modello di bellezza e rispetto della natura».
Ora il Comune ha scelto di avviare, con le associazioni animaliste, un progetto per il risanamento di tutta l'area verde, con il ricollocamento degli animali, che comunque - si sottolinea - fino ad oggi sono stati nutriti ed assistiti con attenzione. Già dallo scorso anno alcuni animali sono stati mandati in altri parchi e si sta studiando lo spostamento in un'area belga di un gruppo di macachi giapponesi, un'impresa tutt'altro che semplice. Quanto all'orso e al bisonte «abbiamo stabilito - spiegano al comune - di accompagnarli a miglior vita da dove si trovano adesso, altrove sarebbe difficile il loro ambientamento. Ma non vogliamo chiudere il parco anzi qualificarlo e rilanciarlo». Con la Lega antivivisezionista è stata anche lanciata una campagna di autofinanziamento dal titolo 'Io sto con Bruno'. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino