L’emergenza smog è un serio rischio per la salute non solo umana, ma anche dei sempre più numerosi abitanti ‘a quattro zampe’ delle città....
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«Gli animali sono esposti come noi ai danni ambientali, in particolare in ambito urbano - spiega l’esperto - e bisogna sempre ricordare come i cani e i gatti soprattutto, come i bambini, respirino a un’altezza più bassa rispetto agli adulti, cosa che aumenta il rischio. I dati sono ancora pochi e andrebbero approfonditi, ma suggeriscono un potenziale ruolo di ‘sentinella’ di neoplasie di origine ambientale per gli animali che vivono con noi».
Le stesse identiche malattie che insorgono in cani e gatti di casa potrebbero colpire anche i proprietari, in quanto residenti in zone particolarmente inquinate. «Un riscontro a livello scientifico c’è stato e risulta abbastanza inquietante, anche se mancano i fondi per proseguire con la ricerca», dice Loretti.
Tutta Italia è nella morsa delle polveri sottili e così anche i nostri amici quadrupedi: «Nessuna area si salva perché laddove non c’è traffico urbano, ci pensano le autostrade a inquinare. Anche i colombi di città sono molto esposti».
Ma come limitare i danni alla salute dei ‘pet’ durante l’emergenza smog in città? «Prima di tutto - spiega il veterinario - spazzolarli e lavarli più spesso per eliminare i residui di polveri sottili che si accumulano sul manto degli animali e che essi possono poi leccare e dunque ingerire. E prediligere per le passeggiate quotidiane le aree verdi, trasportando possibilmente l’animale in macchina, evitando il tragitto a piedi, fino al parco. È importante comunque ricordare che non vale mai la pena di sacrificare un po’ di sano movimento anche se l’aria è poco respirabile. La sedentarietà fa più male e occorre sempre tenere in attività l’albero respiratorio».
Ancora, «non abbandonare la buona abitudine della visita veterinario preventiva: un animale periodicamente controllato può guarire dalla sua eventuale patologia, anche tumorale». Infine, dato che i polmoni «lavorano più ‘in basso’, nei cani soprattutto è più alto il rischio di problemi respiratori, come avviene per noi uomini. Se si notano sintomi del genere, rivolgersi al veterinario per le cure più adeguate», conclude Loretti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino