Medusa corona, scoperta nuova creatura nelle acque della California

La nuova specie di medusa scoperta nella Baia di Monterey (immag diffusa da MBARI Monterey Bay Aquarium Research Institute)
Una nuova specie di creatura marina è stata scoperta nelle acque profonde dell'oceano nella Baia di Monterey, in California. La scoperta,  ufficializzata, pochi...

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Una nuova specie di creatura marina è stata scoperta nelle acque profonde dell'oceano nella Baia di Monterey, in California. La scoperta,  ufficializzata, pochi giorni fa dal team di ricercatori del MBARI, l'Istituto di Ricerca del Monterey Bay Aquarium, riguarda una medusa corona scarlatta (scarlet crown jelly) appartenente al genere Atolla. "È una medusa meravigliosa, ha spiegato George Matsumoto, primo firmatario dello studio, e presenta piccole difformità rispetto alle altre che galleggiano nelle profondità". La nuova specie è stata chiamata Atolla reynoldsi in onore di Jeff Reynolds, il primo volontario del Monterey Bay Aquarium. "Il nome della nuova medusa, hanno spiegato i ricercatori, vuole gratificare il lavoro dei volontari che, per anni, si sono adoperati per l'acquario". 

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Tuttavia, l'esemplare per i ricercatori, non rappresenta del tutto una novità. Già quindici anni fa, infatti, la medusa era stata osservata mentre nuotava ad oltre 1200 metri di profondità. Un lasso di tempo notevole che, alla fine, ha portato alla conferma della nuova specie oggi descritta nella rivista scientifica Animals. Tra le caratteristiche salienti della medusa scarlatta, quella che riguarda i tentacoli. "I tentacoli, ha spiegato Matsumoto, sono arrotolati come fossero molle. Il ché è insolito rispetto a quelli fluenti, tipici delle Atolla". Come fossero pronti a scattare, i tentacoli "a molla" si attivano quando entrano in contatto con la preda non lasciandole scampo. "Ne può contare da 26 a 39", è indicato nello studio. La medusa, per ora scoperta solo nelle acque della baia californiana, come ricordato fa parte delle Atolla, genere che popola le profondità di mari e oceani di tutto il pianeta. "Vivono in acque così profonde e inaccessibili, sottolinea Matsumoto, da non essere penetrate dalla luce del sole". Infine, il sogno che è anche un augurio: "L'oceano è pieno di specie che devono essere ancora descritte dalla scienza".

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Il Mattino