Milano, sparano ai vitelli del rifugio che li salvò dal macello. L'isola che non c'è: «Nestore è morto e Bomber lotta per la vita»

Bomber, il vitello sopravvissuto ai proiettili, lotta per la vita (immag diffuse sui social dal rifugio L'isola che non c'è)
"La solidarietà e l'affetto che stiamo ricevendo è qualcosa di indescrivibile". Queste le parole affidate ai social con le quali, il portavoce del...

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"La solidarietà e l'affetto che stiamo ricevendo è qualcosa di indescrivibile". Queste le parole affidate ai social con le quali, il portavoce del rifugio "L'isola che non c'è" di Abbiategrasso, alle porte di Milano, ha voluto ringraziare la vicinanza dimostrata in queste ore da moltissime persone venute a conoscenza della drammatica vicenda che li ha colpiti. Durante una notte di pochi giorni fa, infatti, qualcuno si è avvicinato alla struttura e ha fatto fuoco. Quattro colpi che hanno raggiunto Nestore e Bomber, due vitelli ospitati dal rifugio che li aveva cresciuti salvandoli dal macello. "Quando accogli un vitello nel tuo piccolo rifugio, spiegano all'Isola che non c'è, pensi di averlo salvato da un destino segnato e che nessuno potrà mai fargli del male". E invece no.

 

Sì perché quell'arma infame, colpisce Nestore all'addome e all'altezza del collo. L'animale si accascia e in quel modo, terrorizzato e sanguinante, verrà ritrovato. Immediatamente soccorso, ci si rende conto che le ferite sono gravissime. Tanto che, di lì a poco, il povero animale muore. "Nestore è stato violentemente strappato alla vita, al suo futuro e alla sua bizzarra famiglia, proprio nel luogo nato per essere il suo porro sicuro, casa sua". Poi c'è Bomber, il suo compagno di sempre. Anche lui colpito e ferito. "È ancora in clinica, con un destino incerto". Miracolosamente sopravvissuto a quella notte di orrore e di follia, lotta ancora per la vita. Così, mentre al rifugio si raccolgono i cocci delle emozioni andate in pezzi, ci si chiede cosa rimane. "Il silenzio dopo quegli spari che riecheggiano nelle orecchie e nel cuore. Perché quei proiettili sono arrivati sino a lì. Resta l'assenza e il dolore ma anche la voglia di lottare".

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Il Mattino