Pescasseroli, più di 20 cani uccisi dai lupi. Il Parco: «Tenete gli animali a casa»

Più di 20 cani aggrediti e uccisi dai lupi. Un fenomeno, sempre più diffuso, nel centro abitato di Pescasseroli, in provincia dell'Aquila, e nei paesi limitrofi....

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Più di 20 cani aggrediti e uccisi dai lupi. Un fenomeno, sempre più diffuso, nel centro abitato di Pescasseroli, in provincia dell'Aquila, e nei paesi limitrofi. Le predazioni, di due o più lupi appenninici, sono avvenute tutte in tarda serata e in orari notturni. La maggior parte dei cani uccisi erano custoditi all’interno dei cortili delle abitazioni. I lupi si sono spinti anche nei giardini di strutture ricettive. E alcuni turisti hanno anche assistito atterriti alla scena, dal balcone della camera. Gli episodi sono stati segnalati ai carabinieri forestali e all’ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che sta monitorando la situazione.

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Il sindaco di Pescasseroli, Giuseppe Sipari, ha sollecitato un incontro con i vertici del Pnalm. «A seguito delle predazioni da lupo su cani domestici, che negli ultimi mesi sono avvenute con una frequenza superiore a quella normalmente rilevata- afferma Sipari- crediamo importante che la popolazione venga informata correttamente su questo fenomeno. Del resto anche da parte della popolazione rileviamo questa necessità. Anche per evitare strumentalizzazioni della vicenda e cattivi comportamenti». Sipari chiede di illustrare in maniera corretta e scientifica, quanto sta accadendo.

 

Ma anche in che modo il Comune può collaborare con l’ente Parco, per favorire buone pratiche di coesistenza e quale potrebbe essere la migliore strategia di comunicazione, per mitigare il potenziale conflitto, che può scaturire. Così come, quali possono essere i comportamenti e le pratiche di gestione del territorio o degli animali domestici, che favoriscono l’insorgere del fenomeno e in che modo agire. «Stiamo analizzando il fenomeno insieme ad altri parchi. Faremo un confronto con un tecnico del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove questo fenomeno è diffuso e dove hanno maturato esperienze in tal senso – dice il direttore del Parco, Luciano Sammarone - Abbiamo cominciato a fare il monitoraggio e il controllo notturno. Molti dei cani erano in spazi patronali. Abbiamo raccomandato alla popolazione di tenere i cani all’interno delle abitazioni e non all’aperto. In nessun caso le aggressione si sono verificate alla presenza di padroni. Tutte in orario serale e notturno. Tranne due episodi alla zona Pagliare di Opi, il resto, in ambiente periferico e rurale. I lupi sono stati sempre giù in paese, già dalla fine di ottobre. Si muovono in gruppo. Due o tre individui. Forse hanno trovato le occasioni per mangiare. Del resto il lupo è un animale opportunista. Di certo il fenomeno desta attenzione. Stiamo affrontando il problema, ma non è facile».

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Il Mattino