Positano, pulmino degli orrori: vendeva Chihuahua tra limoni e granite

Positano, pulmino degli orrori: vendeva Chihuahua tra limoni e granite
Un angolo di paradiso per il mondo intero. Un girone dell'inferno per 37 piccoli Chihuahua. Stremati, terrorizzati. Molti ammalati, ciechi, disperati. Cuccioli...

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Un angolo di paradiso per il mondo intero. Un girone dell'inferno per 37 piccoli Chihuahua. Stremati, terrorizzati. Molti ammalati, ciechi, disperati. Cuccioli rassegnati  e povere madri sfinite dalle continue gravidanze. Costretti a nascere, crescere e moltiplicarsi in minuscole gabbie. Tra degrado, sporcizia e spietata crudeltà. Avvolti dal buio e dal silenzio di una lunghissima e devastante indifferenza. Nel nome del business.


Accade sulla Costiera Amalfitana. Sulla strada che da Colli Fontanelle va a Positano. Un furgoncino. Uno di quelli carichi di ceste di limoni e arance, granite e souvenir, tappa obbligata di turisti e vacanzieri, è stato per ben 15 anni la squallida vetrina di tanti cagnolini.  Pezzi da vendere. Merce. Esattamente come la frutta che il protagonista di questo terribile mercato esponeva. Al prezzo - raccontano gli inquirenti - di 400 euro ciascuno. Spesso legati sotto il sole rovente. Costretti a intere giornate immobili su un muretto per essere mostrati ai possibili clienti.
Fino a quando, con il calare della sera, il pulmino degli orrori rientrava alla base. E che base.

Grazie al blitz condotto dal capitano dei Carabinieri dei Nas di Salerno, Gianfranco Di Sario e dalla sua squadra, affiancati dal servizio veterinario locale e dai Carabinieri di Piano è stato possibile scoprire il garage lager nel quale il sessantanovenne residente a Piano di Sorrento  -  teneva segregati i cani. Le foto che pubblichiamo sono quelle meno cruente. A far scattare l'operazione è stata la segnalazione - stavolta decisiva -  degli animalisti tra cui Giuliana Giannattasio. 

    
 




Ora i cani sono salvi. Dopo il sequestro giudiziario sono stati affidati a titolo gratuito alle cure dell'Associazione Zoofila Nocerina e della Lega del cane di Cava.  «Ringrazio la sensibilità e l'efficienza del capitano dei Nas Di Sario che ha reso possibile la fine di un incubo durato quindici anni - dice Gianna Senatore che guida il gruppo dell'Associazione Zoofila di Nocera. 15 anni di maltrattamenti, di crudeltà, di  sofferenze per chissà quante povere vittime. Spero a questo punto che il magistrato incaricato dell'indagine ci aiuti a scrivere il lieto fine su una pagina agghiacciante. Permettendo quanto prima ai cani sottratti alle spire di uno spietato commercio, di trovare la serenità e l'amore che meritano in famiglie disposte ad adottarli».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino