Sant'Agnello, il Wwf rimette in libertà lo sparviero ferito dai bracconieri

Sant'Agnello, il Wwf rimette in libertà lo sparviero ferito dai bracconieri
SANT'AGNELLO - È stato uno dei protagonisti indiscussi di Urban Nature, la festa organizzata dal Wwf e dedicata a famiglie, bambini, giovani, studenti, frequentatori...

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SANT'AGNELLO - È stato uno dei protagonisti indiscussi di Urban Nature, la festa organizzata dal Wwf e dedicata a famiglie, bambini, giovani, studenti, frequentatori dei parchi, turisti e comunità locali da sempre in prima linea per la difesa e la valorizzazione della natura. Lo sparviero impallinato da cacciatori senza scrupoli, curato e rimesso in libertà dagli ambientalisti ha catalizzato l'attenzione delle centinaia di persone che hanno affollato l'Oasi in città di Sant'Agnello, un parco di circa 4mila metri quadrati che trova posto sulla superficie di copertura di un’autorimessa interrata.


L'esemplare di accipiter nisus era stato ferito da colpi di arma da fuoco nello scorso mese di dicembre. A ritrovarlo erano stati i volontari del Wwf Terre del Tirreno che l'avevano immediatamente affidato alle cure degli esperti del Centro di recupero degli animali selvatici di Napoli. Qui il rapace è stato curato per poi essere rimesso in libertà nel corso della manifestazione svoltasi a Sant'Agnello. In prima linea Claudio d'Esposito, presidente del Wwf locale, e i carabinieri forestali della stazione di Castellammare, agli ordini del comandante Raffaele Starace. La liberazione dello sparviero ha offerto lo spunto per analizzare le vicende del popolo migratore e mostrare gli strumenti di cattura usati dai cacciatori fuorilegge e sequestrati durante le operazioni di antibracconaggio: un fenomeno che continua a imperversare sulle colline della penisola sorrentina.
 

Dai vertici del Wwf anche una riflessione sul rapporto tra la natura e i più piccoli: «Se osserviamo bene le nostre città - ha spiegato Claudio d'Esposito - ci accorgiamo che non sono progettate per i bambini: circa l’80 per cento degli spazi pubblici urbani è occupato dal traffico automobilistico, che ostacola la possibilità di movimento attivo dei bambini, e le uniche isole tutelate sono i parchi urbani, purtroppo insufficienti e spesso non curati. Tutti i bambini, soprattutto quelli che vivono in condizioni sociali più svantaggiate, hanno però bisogno di un contatto costante con la natura per crescere in modo equilibrato. Studi dimostrano che la disponibilità di spazi verdi nelle zone di residenza è fondamentale per garantire il loro benessere fisico, psichico e relazionale. Incrementare questa disponibilità significa quindi migliorare il benessere dei bambini ed è un impegno verso il quale tutti dobbiamo tendere». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino