Sulle coste spuntano i cormorani. Segnalazioni anche nel Salento

Foto: Annabel Cofano, Torre Canne
Benvenuto cormorano; ma la Coldiretti lancia l'allarme. Vieni a svernare in Puglia, e dopo lo squalo elefante, la foca monaca, arrivano anche i cormorani, una vera e propria...

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Benvenuto cormorano; ma la Coldiretti lancia l'allarme. Vieni a svernare in Puglia, e dopo lo squalo elefante, la foca monaca, arrivano anche i cormorani, una vera e propria invasione secondo l'associazione, che parla della Puglia come del nuovo Eden per questa specie di uccello predatore che si ciba di pesce.


La causa sarebbe da ricondursi alla tropicalizzazione del clima e del global warming, «con ripercussioni economiche gravi per i pescatori e per gli allevamenti», secondo la Coldiretti Puglia, che denuncia la presenza sempre più invasiva dei Cormorani segnalata dai pescatori in provincia di Bari sia a sud, tra Mola di Bari e Torre a Mare che a nord tra Giovinazzo e Bisceglie, nella laguna di Varano, sulla Diga di Capaccio del Celone a Lucera e presso la palude del Lago Salso a Manfredonia, a Gallipoli, ma anche a Porto Cesareo , nel Golfo di Taranto e sugli oltre 400 chilometri di costa della regione. «Ogni cormorano - spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - mangia fino a 10 chilogrammi di pesce al mese, oltre 300 grammi al giorno, lasciando tra l'altro pesci feriti nell'attività predatoria e con il rischio della diffusione di malattie e parassiti. Il numero di cormorani svernanti è cresciuto, di circa venti volte negli ultimi 25 anni aggiunge Coldiretti Puglia - secondo un andamento parallelo e strettamente correlato alla crescita esponenziale delle popolazioni nidificanti nei paesi dell'Europa centrosettentrionale».


Per la Coldiretti si tratta di una vera e propria emergenza «alla luce dei danni provocati all'attività ittiocolturale e alla vita stessa dei pesci nei mari. L'attività predatoria dei cormorani, uccelli molto furbi contro cui pescatori e acquacoltori non hanno a disposizione efficaci mezzi di difesa passiva insite Muraglia - sottopone a forte stress la vita marina poiché è talmente intensa da non permettere la crescita, lo sviluppo e la riproduzione delle specie di cui si nutrono».


A Gallipoli, negli ultimi due anni, il numero di cormorani sarebbe cresciuto con il tempo, in particolare, i predatori, hanno scelto l'isola di Sant'Andrea, dove si sono fatti più volte ammirare da velisti e diportisti, quando al tramonto rimangono tutti appollaiati sul faro dell'isola. Si ritrovano ora a convivere con i gabbiani che un po' li temono, dal momento che pare amino cibarsi anche delle uova di gabbiano. All'isola infatti i gabbiani nidificano e nidifica anche il raro gabbiano corso, che è una specie protetta e a rischio di estinzione. Più di una volta è capitato di vedere i cormorani stendere i panni al sole, ovvero stendere le loro ali che sono permeabili, per asciugarsi in modo da poter riprendere più facilmente il volo, sugli scogli di fronte la Giudecca. I pescatori gallipolini non se ne lamentano però: «Non danno particolare fastidio a noi - dicono quasi tutti - e quando ributtiamo a mare il pescato che non serve, loro mangiano insieme ai gabbiani». Avvistati cormorani anche a Porto Cesareo dove fanno tappa sull'Isola dei Conigli.
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Il Mattino