Milano, colonie di topi a Chinatown: «E nessuno interviene»

Colonie di topi a Chinatown. La protesta: «Il Comune non interviene»
«E i topi di Paolo Sarpi crescono». È l’amara constatazione dei residenti della Chinatown di Milano che continuano a pubblicare sulla pagina facebook...

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«E i topi di Paolo Sarpi crescono». È l’amara constatazione dei residenti della Chinatown di Milano che continuano a pubblicare sulla pagina facebook Social street Paolo Sarpi foto e video che immortalano i sorci, con la prole al seguito. Su Leggo del 1° marzo avevano denunciato «l’invasione dei ratti nel quartiere cinese di Milano». Nonostante le richieste di derattizzazione al Comune «nulla è stato fatto», dice Pierfranco Lionetto, presidente dell’associazione residenti Vivisarpi che ha inviato un esposto-denuncia ai Servizi derattizzazione verde pubblico e all’assessore al Verde Pierfrancesco Maran nel quale si legge: «Il problema è particolarmente rilevante nelle aiuole coltivate a pitosforo, che dal lontano 2011, anno di inaugurazione della pedonalizzazione, non sono più state oggetto di cura e manutenzione».

E ancora: «La situazione si è aggravata con la trasformazione della via Sarpi in street food che ha determinato un aumento di rifiuti edibili, spesso abbandonati anche a causa di scarso senso civico sia dei fruitori degli esercizi sia degli stessi titolari, con il risultato poi che per i ratti si è venuto a creare un habitat ideale». In Sarpi la raccolta differenziata non è una regola, fra sacchi ammucchiati sui marciapiedi, cartoni e cassette della frutta. Nemmeno il Covid ha diminuito la catasta di rifiuti, perché l’asporto di pietanze va a gonfie e vele seguendo una tradizione consolidata negli anni dai locali street food. Le polemiche fioccano e il tam tam sul web corre veloce da settimane.

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Il Mattino