Quarant'anni fa l'arresto di Enzo Tortora

Pentiti paranoici a caccia di benefici carcerari, disponibili a sostenersi reciprocamente, un’inchiesta priva di riscontri, ma ancorata ad alcuni colpi ad effetto: come la...

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Pentiti paranoici a caccia di benefici carcerari, disponibili a sostenersi reciprocamente, un’inchiesta priva di riscontri, ma ancorata ad alcuni colpi ad effetto: come la storia di una paginetta di agendina telefonica nella quale spiccava il nome del presentatore più famoso in Italia; il riferimento ad alcuni centrini fatti da un detenuto per camorra, scambiati per parole in codice per celare traffici di droga; ma anche la strana testimonianza di una coppia di coniugi, pronti a vendere il finto scoop di uno scambio di cocaina e soldi in uno studio televisivo milanese. Sono questi gli ingredienti dell’inchiesta napoletana culminata il 17 giugno di 40 anni fa nell’arresto di Enzo Tortora, giornalista e presentatore al top della sua fama, che - ogni venerdì sera - inchiodava 26 milioni di italiani alla tv con il suo Portobello.
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Il Mattino