Agrorinasce, la risposta glocal alla camorra

Agrorinasce, la risposta glocal alla camorra
CASAL DI PRINCIPE - È un momento felice per questa terra. La magistratura e le forze di polizia hanno disarticolato il vecchio clan di Casal di Principe e stanno impedendo...

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CASAL DI PRINCIPE - È un momento felice per questa terra. La magistratura e le forze di polizia hanno disarticolato il vecchio clan di Casal di Principe e stanno impedendo il riarmo delle nuove leve. A capo dei sei comuni del consorzio (Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Santa Maria La Fossa e Villa Literno) c’è una nuova classe dirigente che intende interpretare il senso di riscatto della popolazione. E poi, c’è Agrorinasce, prima società a capitale pubblico in Europa costituita per rafforzare il senso di legalità, soprattutto attraverso la valorizzazione dei beni confiscati alla camorra. Solo negli ultimi due mesi quattro beni sono stati “liberati” e restituiti alle comunità locali, sotto forma di asili nido, centri di aggregazione, realtà produttive che creano sviluppo e occupazione. Con l’impegno di tutti, è stata anche riaperta, a Casale, la piscina comunale. Oggi, Agrorinasce, tra edifici e terreni confiscati, amministra 143 beni ed è al centro di una rete che coinvolge università, centri di ricerca, fondazioni, associazioni di categoria, organizzazioni sociali, spinta da una voglia di futuro che, in quasi 20 anni di vita, non si sono mai placata. Avvertiamo il bisogno di ritrovare un filo d’Arianna che possa condurci fuori della rassegnazione, prima che dalla recessione. Noi stiamo facendo la nostra parte: i risultati sono incoraggiati e sotto gli occhi di tutti.


L’asilo nido, il “sogno” che si avvera
Il “Sogno” è il primo asilo nido pubblico sorto nei sei Comuni soci del consorzio Agrorinasce. È stato inaugurato il 16 giugno, in via Bologna, 33, a Casal di Principe, nell’ex villa-bunker confiscata a Francesco “Cicciariello” Schiavone, cugino del più noto Francesco “Sandokan” Schiavone. L’asilo, che può ospitare fino a 20 neonati, è gestito dalla cooperativa sociale “Eva Onlus”, presieduta da Daniela Santarpia. La riconversione a uso sociale dell’edificio è stata finanziata dalla Regione Campania con 350mila euro ottenuti dall’Europa attraverso i Por 2007-2013. I lavori di ristrutturazione sono stati lunghi e complessi, perché si è trattato di trasformare una villa abusiva di un privato in un asilo nido pubblico.

La piscina comunale, un tuffo nella normalità
Dopo quasi tre anni di chiusura, il 10 giugno, è stata riaperta, a Casal di Principe, la piscina comunale. La festa è coincisa con il lancio del progetto per l’avvio allo sport “Nuotando Crescendo”, promosso dal Comune, in collaborazione con Agrorinasce, con l’associazione Sporting Olimpia e con il patrocinio di Unicef Campania. L’impianto si trova in via Vaticale, nei pressi dello stadio di calcio e la sua storia è intimamente legata a quella di Agrorinasce: è stata la prima struttura sportiva che il consorzio ha realizzato nel territorio e la sua riapertura rappresenta lo sforzo delle pubbliche amministrazioni, delle associazioni e dei cittadini di conquistare quote crescenti di normalità.

Casa delle associazioni, realtà viva e produttiva
La “Casa delle associazioni” è un progetto dall’alto valore sociale, innovativo nel panorama locale e nazionale. Unisce, sotto lo stesso “tetto”, un laboratorio di cioccolateria artigianale in cui ci lavorano soggetti svantaggiati, gestito dalla cooperativa sociale “Davar Onlus”, la sede del Forum giovani di Casal di Principe e una sala conferenze a disposizione, a titolo gratuito, di tutte le realtà associative iscritte all’albo dedicato, per incontri, seminari e convegni. Ha aperto i battenti l’8 giugno, nella villa confiscata al boss Maurizio Russo, in via De Gasperi. Il progetto di riqualificazione è stato finanziato dalla Regione Campania per l’importo complessivo di 300mila euro. 

Polo eco-tecnologico, formazione ed energia pulita

Rappresenta il più importante investimento su beni confiscati alle organizzazioni criminali d’Italia: oltre 10 milioni di euro, 9 dei quali investiti dalla società “Power Rinasce” del gruppo Intercantieri Vittadello e 1,5 milioni investiti da Agrorinasce, con fondi del Ministero dell’Interno. Il Polo ecologico e tecnologico di Santa Maria La Fossa, inaugurato il 21 maggio, comprende il Centro di educazione e documentazione ambientale “Pio La Torre”, l’isola ecologica e un impianto di biogas da 1 Mw per il trattamento dei reflui zootecnici degli allevamenti bufalini. Il complesso si estende su un’area agricola 13 ettari confiscata a Francesco “Sandokan” Schiavone, in località Ferrandelle.

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Il Mattino