15 anni senza Daniele e Loris: «Non c’è giorno in cui non pensi a mio fratello»

15 anni senza Daniele e Loris: «Non c’è giorno in cui non pensi a mio fratello»
Il 28 ottobre saranno quindici anni senza Daniele, mio fratello. Una lite alla Solfatara di Pozzuoli fu alla base del suo omicidio. Daniele cercò di difendere il suo amico...

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Il 28 ottobre saranno quindici anni senza Daniele, mio fratello. Una lite alla Solfatara di Pozzuoli fu alla base del suo omicidio. Daniele cercò di difendere il suo amico Loris, morto otto giorni dopo a seguito delle gravi ferite riportate. Daniele e Loris, Loris e Daniele. Un binomio inscindibile che alimenta, attraverso il valore della memoria, uno degli ideali più alti della nostra esistenza, l’amicizia.

Non c’è giorno in cui io non pensi a mio fratello. E il dolore che si rinnova è la spinta per andare avanti e provare a dare un senso a una vita che non è più stata la stessa, da quel drammatico sabato sera di 15 anni fa.

Eppure, mi piace pensare che il sacrificio di Daniele e Loris non sia stato vano. E mi viene naturale farlo ogni volta che incrocio i loro amici mentre giocano a calcio al Parco Bognar di Pozzuoli. Oppure ogniqualvolta incontro i tanti familiari di vittime innocenti della criminalità che portano con sé il peso di una sofferenza insopportabile, spesso acuita dalla mancanza di tutela giuridica. Il nostro Paese, infatti, nonostante i dettami europei che fin dal 2004 prescrivono l’equiparazione tra tutte le vittime dei reati intenzionali violenti, continua ad essere inadempiente, contemplando un’ingiusta e pericolosa distinzione tra vittime del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere e vittime della criminalità cosiddetta “comune”, in quanto non ascrivibile a forme di delinquenza organizzata. Né possiamo dire che le recenti innovazioni normative, a partire dalla Legge 122 del 2016, seppur finalizzate a recepire la normativa europea, abbiano condotto a una concreta ed effettiva uguaglianza, sul piano della tutela giuridica, tra tutte le vittime innocenti di criminalità.

Noi non molliamo e continuiamo ad urlare forte il nostro legittimo desiderio di giustizia. Lo facciamo valorizzando il senso di comunità che contraddistingue la famiglia dei familiari delle vittime innocenti della criminalità. Lo facciamo attraverso il Coordinamento campano dei familiari delle vittime che mi onoro di presiedere. Lo facciamo, sul versante istituzionale, grazie alla Fondazione Polis, che insieme a noi ha fortemente voluto la legge, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania, che disciplina l’elargizione di un sostegno educativo, scolastico e formativo a favore di tutte le vittime innocenti della violenza criminale, a prescindere dalla mano omicida. Garantendo, in tal modo, almeno sul versante del diritto allo studio e della formazione professionale, la pari dignità tra tutte le vittime.

E proprio presso la sede della Fondazione Polis, nei prossimi giorni, presentiamo il nuovo sito del progetto #Noninvano, una mostra con i volti delle vittime innocenti della criminalità oggi parte integrante della Sala della Memoria al Palazzo delle Arti di Napoli insieme alla Mehari di Giancarlo Siani, dopo essere stata esposta sulle facciate di Palazzo Santa Lucia, Palazzo Reale, Reggia di Caserta e all’interno di Casa Don Diana, bene confiscato alla camorra a Casal di Principe. Lo presenteremo proprio il 28 ottobre. Quando saranno 15 anni senza Daniele, mio fratello.

* presidente Coordinamento campano familiari vittime innocenti della criminalità e consigliere di amministrazione Fondazione Polis

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Il Mattino