Napoli ricorda Maurizio Estate, morto a 17 anni per aver detto «no» all'indifferenza

Napoli ricorda Maurizio Estate, morto a 17 anni per aver detto «no» all'indifferenza
17 maggio del 1993, vico Vetriera a Chiaia, autolavaggio a conduzione familiare. Una moto con degli scippatori a bordo si avvicina ad un cliente per strappargli l'orologio....

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17 maggio del 1993, vico Vetriera a Chiaia, autolavaggio a conduzione familiare. Una moto con degli scippatori a bordo si avvicina ad un cliente per strappargli l'orologio. Giuseppe Estate, papà di Maurizio, urla. Il suo giovane figlio corre mettendo in fuga i delinquenti. Li insegue e vede in volto quello seduto sul sellino posteriore che lo insulta.




Dopo qualche ora giungono in vespa i carnefici, inviati dal boss dei Quartieri Spagnoli, cui gli scippatori avevano chiesto protezione o di cui erano emissari. Maurizio cade colpito al petto. Non c'è più niente da fare. Maurizio Estate, 17 anni, paga con l'estremo sacrificio il suo no all'indifferenza e al menefreghismo, il suo senso civico e la sua voglia di giustizia in una città che spesso volge lo sguardo altrove, incurante dei suoi mali e incapace di proteggere i propri figli.



Intanto dopo 15 anni dalla tragica vicenda escono dal carcere anche gli assassini. Nessun beneficio ai familiari del ragazzo perché non è acclarato il legame dei killer con la criminalità organizzata. L'ennesima ingiustizia, questa volta determinata da un quadro normativo che a livello nazionale non contempla la tutela giuridica delle vittime di tutti i reati intenzionali violenti, come invece prescrive l'Europa dall'ormai lontano 2001.



Per non dimenticare e per continuare a tenere accesi i riflettori sui delicati temi delle vittime innocenti della criminalità, oggi alle ore 10.30, proprio a vico Vetriera, il presidio di Libera di Chiaia, Posillipo e San Ferdinando, intitolato a Maurizio Estate e a Fabio De Pandi (il bambino ucciso da un proiettile vagante al Rione Traiano il 21 luglio 1991 a soli 11 anni durante un conflitto a fuoco tra clan rivali), in collaborazione con la Fondazione Polis della Regione Campania, la I Municipalità del Comune di Napoli, il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e l'associazione antiracket Vomero – Arenella “Maurizio Estate”, promuove l'iniziativa “La bellezza contro le mafie: infioriamo l'aiuola un anno dopo”.



Insieme ad autorità, parrocchie, istituti scolastici (partecipano la scuola Fiorelli con il suo coro composto da circa 80 alunni e la Carlo Levi di Scampia con una delegazione di alunni e insegnanti), ordini professionali, associazioni e tutti i cittadini che hanno a cuore il contrasto alle mafie e ad ogni forma di criminalità, vogliamo fare memoria del giovane Maurizio e del suo sacrificio, ma anche e soprattutto mostrare il volto di una città che, seppur ferita, reagisce e si ribella. Vogliamo farlo attraverso l'impegno di Giovanni Estate, fratello di Maurizio e fioraio del “Chioschetto” di Piazza Vanvitelli, che con passione e tenacia ha “adottato” i giardini e gli spazi verdi della città (al riguardo, la cooperativa Ottavia ha collaborato alla sistemazione degli spazi attigui all'aiuola data in adozione al presidio di Libera).



Vogliamo farlo ribadendo l'esigenza di dare seguito alla proposta di legge per la tutela delle vittime della criminalità comune che la Fondazione Polis e il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità hanno presentato alle Camere del Parlamento. Vogliamo farlo ribadendo che Maurizio e tutte le 335 vittime innocenti della criminalità della Campania sono state uccise #NONINVANO, come ci ricordano i volti, gli sguardi e i sorrisi esposti a Palazzo Reale e all'esterno delle quattro facciate di Palazzo Santa Lucia.





Avvocato, Referente Presidio Libera Chiaia, San Ferdinando e Posillipo “Maurizio Estate e Fabio De Pandi” Leggi l'articolo completo su
Il Mattino