Giuseppe Conte vuole fare il politico, vuole tracciare la linea del movimento 5 stelle? Sì, questo ha fatto il premier dicendo con forza, senza avvertire Luigi Di Maio,...
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Il manifesto di Super Mario e la sferzata al governo. Gelo di Conte, ma c'è il tifo Pd
Discoteche, Conte bacchetta le Regioni: «Mai autorizzata la riapertura»
Ovvero: ha straparlato Giuseppe, si sente il Dio che non è, si atteggia a Napoleone e dunque il patto rosso-giallo che lui vuole non glielo daremo proprio.
E dicono dell’ex Avvocato del popolo: «Ormai ubbidisce a Franceschini». Di sicuro il Nazareno, al netto delle Oreste di distanza tattiche di Nicola Zingaretti che mai porteranno a vera divaricazione o rottura, ha adottato a Giuseppe. E nel mondo politico romano lo sanno tutti. A cominciare dai grillini. «La verità è che tra Conte e Di Maio ora c’è la gara a chi è più filo-Pd», sbotta un ministro grillino. «E siccome Luigi giorni fa si è intestato l’apertura sull’alleanza rossogialla, Giuseppe ha rilanciato». Come che sia, è stato un mezzo disastro. Perché tutto il M5s pugliese s’è schierato a difesa della sua candidata. «Ma non crederà mica di usarci come sue pedine», sbotta l’ex ministra Lezzi nei conciliaboli tra pugliesi. «Conte non ha capito con chi ha a che fare», insiste la senatrice tarantina, a cui vengono attribuite parole non riferibili all’indirizzo del premier. Quelle che ripetono un po’ tutti nel movimento, dove dell’ex amico Giuseppe che hanno inventato loro dal nulla - e il quale vorrebbe farli scendere anche dalla barricata del No Mes, e magari ci riuscirà - il premier “di servizio” che vuole farsi leader politici viene bollato con questa immagine vernacolare: «È uscito pazzo ‘o padrone”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino