Conte e Renzi, la sfida continua: ma il Pd sfila dal ring l’arma del voto

Governo, tra Conte e Renzi la sfida continua: ma il Pd sfila dal ring l’arma del voto
ROMA Tutto rinviato a metà della prossima settimana. La rottura non c’è ancora stata ma nella riunione di ieri sono volati gli stracci. La delegazione di Iv...

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ROMA Tutto rinviato a metà della prossima settimana. La rottura non c’è ancora stata ma nella riunione di ieri sono volati gli stracci. La delegazione di Iv chiede il piano completo del Next Generation Eu e non la sintesi di tredici pagine fornita dal ministro Roberto Gualtieri. Pd, M5S e Leu attaccano i renziani  accusati di mettere paletti ovunque e di mettere a rischio la presentazione del Recovery Plan. Dare il via libera al Piano significherebbe però chiudere di fatto la verifica  mentre ieri  la delegazione Iv, composta da Bellanova, Faraone, Boschi si è presentata alla riunione con un lungo documento. Ieri il presidente del Consiglio ha rilanciato l’idea dei tavoli del programma che però languono da mesi. Iv insiste sul Mes, e soprattutto sulle dimissioni di Giuseppe Conte che per i renziani dovrebbe mollare Palazzo Chigi, magari solo per qualche ora, se vuol sperare in un reincarico e in un ter. Conte, ovviamente, non si fida e tiene duro rinviando il momento dello scontro nella speranza che si trovi una soluzione. 

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Braccio di ferro

Il braccio di ferro continua ma il partito delle urne perde quota. Ieri, parlando alla direzione, Nicola Zingaretti ha messo il voto anticipato all’ultimo posto risentendo molto dell’umore dei gruppi parlamentari che difendono la composizione della maggioranza (niente responsabili), ma non sono disposti ad impiccarsi all’attuale esecutivo rischiando di dover tornare a casa.

La prossima puntata, e forse una delle ultime di questa telenovela, ci sarà a metà della prossima settimana quando dal ministero dell’Economia uscirà la versione integrale del Next Generation Eu. 

Il consiglio dei ministri

Nuova riunione a Diciotto, tra capi delegazione e ministri, e probabilmente nuove tensioni che non dovrebbero però stavolta impedire l’arrivo del piano al Consiglio dei ministri. La rottura potrebbe quindi consumarsi propio nel cdm, a meno che nei prossimi giorni non si trovi anche l’intesa che consenta a Iv di azzerare l’attuale esecutivo e che garantisca a Conte di nuovo Palazzo Chigi.

Dopo la riunione di ieri sera, dove sono volati gli stracci, il lavoro dei mediatori è ancor più in salita.

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Il Mattino