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Non ci sarà alcuna rivoluzione sul fronte della lotta al Covid. Mario Draghi ha tempo fino al 5 marzo, quando scadrà il Dpcm attualmente in vigore, per decidere la nuova strategia. Ma da ciò che filtra da palazzo Chigi e in base alle prime scelte del premier, la linea resterà quella di Giuseppe Conte: massima cautela e rigore. Soprattutto adesso che l'aggressione delle “varianti” inglese, brasiliana e sudamericana hanno fatto scattare nuovamente l'allarme rosso. La prova: il via libera domenica al prolungamento dello stop della stagione sciistica. L'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, è stata infatti concordata nel dettaglio con Draghi.
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La suddivisione in colori
L'Italia, insomma, resterà divisa per colori, Regione per Regione: giallo, arancione, rosso. Al momento, a dispetto degli allarme di Walter Ricciardi, si esclude il lockdown totale nazionale di alcune settimane.
Coprifuoco e spostamenti
Oltre al sistema a colori, il 5 marzo dovrebbero essere prorogati di almeno un mese anche il coprifuoco dalle 22 alle 5 e il divieto di superare i confini regionali. Prima di un allentamento deve essere infatti superata l'emergenza delle varianti e resa più capillare la diffusione del vaccino. La campagna vaccinale per Draghi, come per l'Unione europea, è essenziale al fine di sconfiggere l'epidemia e di far ripartire l'economia. E anche di questo il premier parlerà domani in Senato durante il suo discorso programmatico. Per accelerare la diffusione dei vaccini, Draghi pensa all'uso della Protezione civile e dell'Esercito, oltre all'impiego di grandi strutture pubbliche come caserme, palestre, hangar aeroportuali.
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Il Mattino