Lite tra Matteo Salvini e il procuratore capo di Torino Armando Spataro. A scatenare l'ira del magistrato è stato un tweet del ministro dell'Interno sulla mafia...
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In serata il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a 'Stasera Italia', è netto: «C'è stato un corto circuito comunicativo e mi interessa sapere chi è il responsabile.
Il tweet con cui Matteo Salvini ha annunciato che stamani a Torino la polizia ha fermato «15 mafiosi nigeriani» ha fatto sorgere «rischi di danni al buon esito dell'operazione che è tutt'ora in corso», ha fatto sapere Spataro in mattinata con una nota stampa che prosegue: «Ci si augura che per il futuro il ministro dell'Interno eviti comunicazioni simili» o quantomeno «voglia informarsi sulla tempistica al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso».
«Basta parole a sproposito. Inaccettabile dire che il ministro dell'Interno possa danneggiare indagini e compromettere arresti. Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il procuratore capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato», dice il ministro dell'Interno.
In una lunga diretta facebook, poi, Salvini ribadisce: Spataro «sbaglia nei modi e nei tempi». «Nessuno si permetta di dire che il ministro mette a rischio un'operazione di polizia, gli attacchi politici e gratuiti lasciamoli fare ai politici che si candidano alle elezioni».
Nella richiesta presentata all'organo di vertice del Csm i consiglieri Giuseppe Cascini, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro, ricordano che Spataro con una nota «ha lamentato la intempestiva diffusione da parte del Ministro dell'Interno di notizia concernente una operazione di polizia giudiziaria in corso e il conseguente rischio di danno per le indagini». E sottolineano che «il ministro dell'Interno ha risposto con toni di dileggio (»se il procuratore capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato«), utilizzando espressioni sgradevoli e delegittimanti nei riguardi della persona del magistrato e del ruolo istituzionale ricoperto». Di qui la richiesta di apertura «di una pratica a tutela del Procuratore della Repubblica di Torino».
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Il Mattino