25 aprile, le celebrazioni della Festa della Liberazione. Mattarella: «Non si riscrive la storia». Governo spaccato su tutto, anche sui fondamentali...
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La polemica però resta il segno di queste celebrazioni. Ha cominciato Matteo Salvini, annunciando le sue celebrazioni alternative della Festa della Liberazione: oggi è in Sicilia, a Corleone, a parlare di mafia e antimafia. «Mi aspetto che il 25 aprile sia la festa di tutti, non solo di qualcuno. Non è solo la festa dei comunisti e mi aspetto rispetto».
«Io delle scelte di Salvini non rispondo. Però, rispondo delle mie scelte...», il lapidario commento di Giuseppe Conte a chi gli domanda dell'assenza di Salvini alle celebrazioni istituzionali (il premier deporrà una corona ai caduti all'Altare della Patria, questa mattina, prima di volare in Cina). Gli alleati 5Stelle saranno a Roma al fianco della Comunità ebraica («grave negare la Liberazione», ha detto chiaro e tondoLuigi Di Maio), ma poi nel pomeriggio - a sorpresa - si trasferiranno ad Assisi.
Il vicepremier e i big del Movimento hanno scelto infatti proprio la Liberazione per andare in missione di pace dai Frati del Sacro Convento. Il programma prevede una visita strettamente privata dove saranno ricevuti dal custode padre Mauro Gambetti e da padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento. La visita sarà certamente occasione di un ulteriore momento di riappacificazione dopo che il governo in un primo momento aveva proposto misure che avrebbero portato a tassare la solidarietà. Ne era seguito una dura presa di posizione di padre Fortunato che in un editoriale aveva denunciato il tentativo di tassare «la bontà».
LE DONNE DEM
Il Pd celebra il 25 aprile in chiave femminile, ricordando le donne che hanno animato la Resistenza, da Lina Merlin a Rossana Rossanda, fino a Giulia Lombardi, staffetta partigiana la cui statua è stata bruciata a Vighignolo, una frazione di Settimo Milanese, nell'hinterland. Il 25 aprile il partito - con in testa il segretario nazionale Nicola Zingaretti - sfilerà in corteo portando con sé 40 cartelli raffiguranti parole al femminile: libertà, uguaglianza, liberazione, solidarietà, proprio per celebrare il ruolo delle donne nella Resistenza. Al corteo il partito sarà nuovamente accanto alla Brigata Ebraica, «le contestazioni sappiamo già che ci saranno - ha detto la segretaria del partito a Milano, Silvia Roggiani - ma per noi è ancora più importante continuare a permettere che la Brigata Ebraica possa sfilare, dal 2015 siamo accanto a lei». In corteo a Milano ci saranno i segretari dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Zingaretti, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino