Lo scorso anno si è chiuso a Roma con una percentuale di crescita dei flussi turistici leggermente inferiore al +2% rispetto al 2015, una cifra pari a circa la metà...
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Qui sono attesi più di mille partecipanti per parlare - anche alla luce dei numeri non proprio esaltanti - delle prospettive di rilancio del settore. «E' un dato molto particolare che deve tener conto di vari elementi - commenta il presidente della Federalberghi di Roma Giuseppe Roscioli -: il 2016 è stato un anno di attentati in tutta Europa; è stato l'anno dei terremoti nel centro Italia che hanno coinvolto a livello di immagine anche Roma. Poi, come contropartita, è stato l'anno del Giubileo che non ci ha portato il flusso dei pellegrini attesi, ma se non ci fosse stato - si domanda Roscioli - cosa sarebbe accaduto? Non lo sappiamo».
La premessa per comprendere il +2% di crescita a Roma è servita: «Il mercato mondiale del turismo stima un +4%/+4,5% di aumento di flussi turistici all'anno. Quindi Roma è al di sotto della media mondiale ed è al di sotto delle performance degli anni precedenti - sottolinea Roscioli -. Per esempio nel 2015 avevamo chiuso con un +4% sul 2014. Però, si deve tener conto che non è stato un anno fortunato e che poteva andare anche peggio». Ancora oggi, secondo il numero uno dell'associazione degli albergatori «non giovano sicuramente per il turismo le condizioni della città: dal degrado ai rifiuti fino ai mezzi pubblici. Roma avrebbe bisogno di un impegno molto forte in tema di promozione turistica internazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino