Accusato di stupro sulle sue pazienti, medico suicida in carcere: era in attesa di giudizio

Accusato di stupro sulle sue pazienti, medico suicida in carcere: era in attesa di giudizio
Un medico di 68 anni, accusato di stupro su alcune pazienti, si è suicidato in carcere, dove era detenuto in attesa di giudizio. Ricardo Cruciani, di origini argentine e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un medico di 68 anni, accusato di stupro su alcune pazienti, si è suicidato in carcere, dove era detenuto in attesa di giudizio. Ricardo Cruciani, di origini argentine e italiane ma residente negli Stati Uniti, si è tolto la vita impiccandosi nella prigione di Rikers Island, a New York.

Accusato di stupro, medico suicida in carcere

Il dottor Ricardo Cruciani, 68 anni, era un neurologo molto noto e apprezzato, con diversi studi: a New York, a Philadelphia e a Hopewell (New Jersey). Il medico era stato accusato di stupro da alcune pazienti: per alcuni casi era già arrivata una condanna, ma c'erano ancora 18 capi d'accusa per cui avrebbe dovuto rispondere in un processo il cui inizio era stato fissato per il prossimo gennaio. Il 68enne, detenuto a New York, all'alba di lunedì scorso si è però impiccato nella zona delle docce comuni, utilizzando una sedia e un indumento di stoffa per impiccarsi. Il suicidio è stato confermato anche dal legale dell'uomo, Frederick Sosinsky, che però non ha rilasciato dettagli su come il medico abbia deciso di togliersi la vita. Lo riporta anche Metro.co.uk.

 

 

Medico suicida, polemica sicurezza

Il suicidio di Ricardo Cruciani riaccende le polemiche sulla sicurezza negli istituti penitenziari degli Stati Uniti. Nella zona del carcere dove il medico si è impiccato, infatti, in quel momento non c'era alcun agente a vigilare. E proprio nella prigione di Rikers Island, da diversi mesi, viene lanciato l'allarme per il personale troppo sotto organico. Il legale dell'uomo ha poi spiegato: «Abbiamo sempre chiesto di mettere il mio assistito sotto custodia protettiva e sotto vigilanza per evitare il suicidio, nessuno ci ha ascoltato ed ora siamo qui ad affrontare un tema così terribile. Chiedo che venga aperta un'indagine tempestiva e completa sulla morte del mio assistito».
Ricardo Cruciani è l'undicesima persona a morire all'interno del carcere di New York. Lo scorso anno furono 16, un record nell'ultimo decennio. La prigione di Rikers Island sarà chiusa entro il 2027.

 

Ricardo Cruciani, chi era il medico suicida

Ricardo Cruciani era uno dei neurologi più noti e professionalmente apprezzati negli Stati Uniti. Nato in Argentina ma di origini italiane, si era trasferito poi negli Stati Uniti per avviare una carriera brillante: aveva lavorato a New York, nel New Jersey e in Pennsylvania. Ad accusarlo erano state alcune pazienti: i primi abusi risalirebbero al 2013. Le vittime hanno sempre sostenuto che l'uomo avesse sfruttato le proprie conoscenze psichiatriche per manipolarle e che avesse prescritto loro un numero eccessivo di antidolorifici e narcotici. Quando poi arrivava il momento di prescrivere nuovi farmaci, il medico avrebbe sfruttato la propria posizione per costringere le pazienti a fare sesso con lui. In totale, Ricardo Cruciani era accusato di 12 diversi reati e, se condannato, si sarebbe visto confermare l'ergastolo. Il suo legale ora attacca i magistrati: «Non c'è mai stato un processo equo, i giudici hanno sommato quantitativamente tutte le accuse senza considerarle singolarmente e in modo obiettivo, valutando anche il profilo delle donne che lo avevano denunciato».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino