Tokyo (Giappone) – Non c'è solo l'energia atomica a spaventare il Papa ma anche l'acqua, risorsa preziosa e destinata a trasformarsi, nel giro di un paio...
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Papa in Giappone, il racconto choc della sopravvissuta in Giappone
L'imperatore ha ringraziato di cuore Papa Bergoglio per avere incontrato, nel corso della mattinata, le vittime del disastro di Fukushima, la centrale nucleare danneggiata nel 2011 da un terremoto spaventoso e da un conseguente maremoto con onde alte 11 metri. Una tragedia nucleare i cui effetti sulla popolazione restano aperti per via delle radiazioni.
Francesco ha replicato di getto ricordando che nel 1945, quando ci furono i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki, aveva nove anni ma visse con commozione quel momento vedendo sua mamma e suo padre piangere. Un fatto che gli è rimasto impresso e gli è affiorato spontaneo. A quel punto ha sottolineato come sia necessario rispettare l'ambiente altrimenti “la prossima guerra sarà sull'acqua”. Un allarme che ha basi solide visto il tentativo di controllare la regione artica dove ci sono enormi riserve d'acqua dolce da parte di Russia, Cina e Stati Uniti. Francesco più volte ha manifestato pubblicamente il timore di un terzo conflitto mondiale, una guerra a pezzetti, a bassa intensità che potrebbe intensificarsi se non ci saranno interventi da parte della comunità internazionale. A tratti il Papa sembra pessimista e anche due giorni fa, a Nagasaki, ha denunciato “l'erosione” del multilateralismo. Non ha accusato nessuno anche se ha detto che per sanare il declino “ci vorrebbero dei leader all'altezza”.
Quello dell'acqua è un tema scottante anche in Giappone per via dello sversamento delle acque contaminate della centrale di Fukushima. Il governo ha da poco annunciato che quelle acque sono destinate all'Oceano Pacifico sollevando un autentico putiferio. Il nodo ambientale è affiorato più volte nella giornata di ieri. “Lo spirito dell’enciclica Laudato si’, l’amore per la natura, così tipico delle culture asiatiche, dovrebbe esprimersi in una preoccupazione intelligente e anticipatrice per la protezione della terra, nostra casa comune”. I vescovi giapponesi da tempo portano avanti la battaglia per la chiusura delle centrali nucleari, sulle quali, invece, la posizione del Papa è stata più sfumata. Sull'uso della energia nucleare pulita, infatti, Francesco pur accogliendo le ragioni dell'episcopato si è mostrato più cauto, forse in attesa di un pronunciamento internazionale. “Come hanno ben sottolineato i miei fratelli vescovi del Giappone” c'è “la preoccupazione per il prolungarsi dell’uso dell’energia nucleare, per cui hanno chiesto l’abolizione delle centrali nucleari”.
La cautela si è notata però anche su un altro fronte, quello della pena di morte. In Giappone ogni anno vengono eseguite in media 5 sentenze capitali. Ieri alla messa conclusiva nel Tokyo Dome era presente anche un condannato da Guiness dei Primati. Un ex pugile nel braccio della morte dalla fine degli anni Sessanta per un omicidio che dice di non avere mai commesso. L'associazione che raggruppa gli avvocati giapponesi ha chiesto a Shinzo Abe, il premier, di modificare l'ordinamento. Anche la Chiesa, assieme ai buddisti e a importanti settori della società, spinge perchè in Parlamento arrivi una modifica. Se il Papa ha scansato l'argomento in pubblico, lo ha tirato fuori però in privato durante il colloquio a porte chiuse con Shinzo Abe. L'obiettivo è di arrivare ad una moratoria Olimpica per l'anno prossimo. Un gesto che forse farebbe gioco all' immagine all'estero del Giappone. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino