Acqua potabile, un sensore rileva i patogoni

Un team di ricercatori dell'Università Sapienza di Roma ha messo a punto un bionsensore capace di rilevare patogeni nelle acque potabili. Un nuovo studio del...

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Un team di ricercatori dell'Università Sapienza di Roma ha messo a punto un bionsensore capace di rilevare patogeni nelle acque potabili. Un nuovo studio del Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche della Sapienza ha infatti messo a punto un dispositivo che individua il batterio Escherichia coli anche a basse concentrazioni e può essere riutilizzato grazie a un processo di disinfezione alimentato dalla luce solare. I risultati dello studio, supportato dal programma Nato Science for peace and security, e frutto della collaborazione della Sapienza con il Cnr, la Jeonbuk national university e l'Air force research laboratory, sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Science: Nano.

«La contaminazione di condotte idriche con batteri o virus, oltre a costituire un problema di salute pubblica, rappresenta una questione di biosicurezza particolarmente rilevante per ogni Paese. Sebbene i sistemi di allerta precoce che monitorano la qualità delle acque potabili siano necessari per tutelare la popolazione, le principali tecniche per il rilevamento dei patogeni richiedono attrezzature costose, personale specializzato e un consumo massiccio di reagenti e attrezzatura da laboratorio monouso» affermano i ricercatori. Gli studiosi spiegano inoltre che i biosensori, ovvero dispositivi analitici che combinano componenti biologici e rivelatori fisico-chimici per individuare sostanze chimiche e biologiche, rappresentano dunque un'alternativa valida ed efficace, rispetto alle metodiche di rilevamento attualmente in uso ed il team di ricerca del Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche della Sapienza ha realizzato proprio un nuovo biosensore capace di rilevare concentrazioni molto basse di Escherichia coli, scelto come patogeno modello.

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Il Mattino